Un nulla di fatto voluto da chi non fa gli interessi dei viticoltori. È questa l’analisi sconcertante che Agrinsieme Moscato, il soggetto di rappresentanza agricola che raggruppa Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative, fa della riunione della commissione paritetica che si è svolta, martedì 29 luglio, a Torino con il coordinamento della Regione nella persona dell’assessore all’Agricoltura, Giorgio Ferrero.
In quella assemblea, a poco più di un mese dalla vendemmia delle uve Moscato, i rappresentanti di Agrinsieme Moscato, insieme a quelli di Cia, Confagricoltura e Cooperative, hanno dichiarato la propria intenzione a firmare un accordo che, secondo la proposta di parte industriale, prevede aumento di reddito per i viticoltori attraverso un prezzo fissato a 10,55 euro al miriagrammo e una resa di 110 quintali ad ettaro a cui si devono aggiungere altri 5 quintali di blocage/deblocage (la quota di riserva docg da usare per soddisfare eventuali esigenze di mercato) e altri 5 di esuberi pagati attorno ai 5 euro al miriagrammo. Intesa che farebbe oscillare (a seconda dell’applicazione del blocage/deblocage) il reddito minimo garantito per i viticoltori tra i 12 mila e 12,500 euro ad ettaro.
Inoltre la proposta prevede anche il non secondario impegno che intendono prendere le Case spumantiere a ritirare un minimo di 100 quintali ad ettaro di uve moscato per le prossime due vendemmie (2015 e 2016) e l’assicurazione ad aumentare il prezzo dei grappoli con ulteriore incremento del reddito dei viticoltori.
Dice Luca Brondelli di Brondello, presidente di Confagricoltura Alessandria e portavoce di Agrinsieme Moscato: «Al di là di sterili polemiche, che non ci appartengono, abbiamo responsabilmente dichiarato la nostra disponibilità a firmare un accordo che oltre ad assicurare un reddito dignitoso per i viticoltori, in un momento di crisi economico e finanziaria che sta travagliando tutti i settori produttivi compresi quelli agricoli, garantirebbe stabilità all’intera filiera portando equilibrio economico e una governance commerciale che senza dubbio farebbe bene ad un comparto che non ne può davvero più di diatribe e liti da cortile.
Una disponibilità a firmare l’intesa – precisa Luca Brondelli – che abbiamo dichiarato non solo su mandato dei nostri iscritti, interpellati per davvero con assemblee zonali molto partecipate e documentate, ma anche in base ai recenti dati forniti dal Consorzio di Tutela che hanno sottolineato come la scorta di Moscato sia al di sotto della soglia dei 200 mila ettolitri e che per ripristinarla nei limiti adeguati si possa aumentare la resa per ettaro delle uve docg per la vendemmia 2014 da 109 a 115 quintali per ettaro.
Tutto, quindi, concorre a favorire un aumento della resa. Invece – annota l’esponente di Agrinsieme Moscato – una parte del fronte agricolo continua a pensarla diversamente, preferendo il muro contro muro al dialogo, la polemica al confronto, la chiusura alla collaborazione. Perché mentre per Agrinsieme Moscato, che lo ha sempre ribadito, la parte industriale non è un nemico, ma un partner con cui dobbiamo avere un rapporto paritario con uguali diritti e doveri, altri rappresentanti del mondo viticolo sembrano percorrere sentieri di prevaricazione e scontro continuo. Si tratta, però, a nostro avviso, di un vicolo cieco che non porta da nessuna parte. L’auspicio, dopo che l’assessore Ferrero ha dichiarato l’intenzione di incontrare separatamente le parti, è che si trovi al più presto la strada giusta per firmare un accordo valido e proficuo per i viticoltori e per l’intera filiera».