A vent’anni dall’alluvione il Comune di Santo Stefano Belbo avvia un imponente piano di tutela e pulizia del torrente Belbo. Nei mesi scorsi, ha tirato le fila di un accordo, siglato il 29 luglio nella Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, tra tutte le parti coinvolte nella Cabina di regia del Contratto di fiume del torrente Belbo: Regione Piemonte, Province e Comuni, le tre A.T.O. territoriali (Alessandria, Asti e Cuneo), i gestori degli impianti depurativi e le associazioni di tutela del paesaggio si sono riuniti per sottoscrivere un accordo che rappresenta una svolta per la salvaguardia delle acque del Belbo e del Tinella ed è compatibile con le esigenze della filiera produttiva vinicola: il Regolamento di utenza del fiume Belbo, che diventerà esecutivo dopo l’approvazione delle competenti ATO ed entrerà in vigore il1° gennaio 2015.
«Una grande soddisfazione – ha dichiarato il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi – in quanto mi sono battuto, prima come consigliere provinciale e dopo come sindaco, per il raggiungimento di questo accordo tra tutti gli attori in gioco: un accordo la cui complessità sta nella difficoltà di ottenere un equilibrio condiviso all’interno di realtà provinciali nelle quali, nel corso degli anni,
si sono attestati modelli di sviluppo assai differenti tra loro; con questo accordo, non solo viene tutelato lo sviluppo economico dato dalla produzione vinicola, ma viene anche salvaguardata la salute dei fiumi del nostro territorio. Dopo cinque anni di incontri e dibattiti, finalmente possiamo dire con orgoglio e soddisfazione di essere riusciti a trovare un punto di equilibrio tra tutte le esigenze messe in campo da ogni singolo ente, azienda o associazione in gioco».
Dopo questa prima e fondamentale fase politica, il Comune sta promuovendo in concerto con l’Aipo, una fase operativa di intervento sull’alveo del torrente Belbo per la rimozione della vegetazione e per il corretto dimensionamento della sezione idraulica, oggi ridotta da eccessivi sedimenti sul letto del fiume.
«È stato infatti portata a termine nei giorni scorsi – spiega il sindaco di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi – una completa pulitura dalla vegetazione dell’alveo del Belbo che ha riguardato l’intera sezione idraulica del fiume. L’operazione, eseguita a partire da Rio Marini fino al cavalcavia in direzione Canelli, è stata condotta dall’Aipo e non ha costituito un costo per il Comune in quanto i lavori sono stati ripagati con l’estrazione di materiale legnoso e cippato dall’alveo».
Una volta terminati i lavori di pulizia (manca ancora il tratto rio Marini – ponte di Camo) si attiverà il “piano sedimenti” che prevedrà la rimozione di circa 40mila metri cubi di sedimenti dall’alveo del fiume.
«Si tratta dell’applicazione del piano sedimenti previsto dopo il 1994, anno dell’alluvione – spiega il Sindaco Icardi – di cui stiamo definendo i dettagli con l’Aipo. Il progetto, ottenute le necessarie autorizzazioni (VIA), potrebbe partire già dai prossimi mesi e implicherà l’abbassamento del letto del fiume di oltre un metro: un risultato di grandissima importanza per la salvaguardia del nostro territorio e della sicurezza dei cittadini. Queste opere dimostrano l’impegno della nostra amministrazione nel dare assoluta priorità ai fatti, lasciando da parte i proclami e concentrandosi sulla tutela dell’ambiente, del nostro territorio, della sicurezza dei cittadini.»