Mostra personale di Vittorio Giovannone a Santo Stefano Belbo

VITTORIO GIOVANNNE  E IL CRITICO GIORGIO PARENAE’ stata inaugurata, domenica 17 marzo, nella Casa natale di Cesare Pavese, a Santo Stefano Belbo, la mostra personale dell’artista, autodidatta, santostefanese, Vittorio Giannone.

A presentarla con un’analisi puntuale e suggestiva, Giorgio Parena, ex preside dell’Istituto Superiore “B Vittone” di Chieri, appassionato d’arte e critico.

E’ la prima mostra interamente dedicata all’artista ottantenne, ma dalla sensibilità fresca come quella di un ragazzo, voluta fortemente dai suoi familiari, in particolare dalle figlie Enrica e Paola, a coronamento di una vita all’insegna della passione artistica, coltivata con discrezione e mai per lucro. 35 opere, tra cui acquarelli e olii, su supporti diversi, ma anche tantissimi disegni a matita e carboncino, raccolti con pazienza certosina in album.

La passione artistica lo accompagna sin da bambino.  I soggetti sono prevalentemente floreali e paesaggistici (i paesi, le vigne, le colline, i cortili, le case contadine). Il paesaggio rimanda al mondo e ai luoghi delll’infanzia: Moasca, S. Stefano Belbo, Canelli. L’elemento naturale diventa però ‘luogo intimo, personale, interiorizzato, inevitabilmente più pregnante per chi lo ha vissuto e condiviso”, atmosfere malinconiche, fuori dal tempo. Si tratta di scorci in cui si colgono anche riferimenti e richiami letterari a Fenoglio e a Pavese, suggestioni pittoriche (Van Ghog, Morandi).

Le sue opere attestano una ricerca continua che lo ha accompagnato e lo accompagna nella sua vita artistica, il bisogno di esprimersi, di comunicare, anche con mezzi meno convenzionali, la ricchezza di una personalità genuina, la cui vena artistica sconfina nella poesia, nella quale pure si è cimentato.

“Spinto dalla volontà e dall’impellenza, ogni mezzo, ogni materiale, ogni supporto – ha precisato Parena – è stato da lui impiegato: tela, vetro, cartone, stoffa. Le sue opere testimoniano la sua applicazione, il suo studio, accanto a momenti in cui prevalgono l’espressione e la creatività più della costruzione. Nei suoi disegni si può cogliere, col tempo, maggiore personalità, sicurezza, immediatezza, potenzialità evocativa e poesia. E nelle opere pittoriche si osserva anche n’evoluzione cromatica e luministica. I colori acquisiscono autonomia espressiva, freschezza e personalità.”

“La pittura – ha concluso Parena – quando non è solo decorazione e diletto, ma comunicazione ed espressione, puo’ (deve) cantare anche, l’ansia e l’insicurezza, per poi tornare alla quiete serena dei propri luoghi di vita”.

La mostra resterà aperta fino al 1 aprile, con il seguente orario: sabato e domenica dalle ore 9 alle 12 e dalle 15 alle 18.

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