>> Verso la nuova doc “Calosso” prodotta con Gamba di pernice

Il Comitato Consultivo Regionale per la vitivinicoltura ha accolto favorevolmente la richiesta di denominazione di origine del vino “Calosso”. La notizia è stata data da Coldiretti Asti, che sta seguendo l’iter di approvazione su delega dei produttori della zona delimitata dal disciplinare di produzione.

Il Calosso sarà prodotto con uve “Gamba Rossa” meglio conosciute con il nome di  “Gamba di pernice”. Si tratta di un vitigno autoctono presente da tempo immemore nelle vecchie vigne in piccole quantità. “Grazie alla caparbietà e all’intelligenza dei vignaioli di Calosso d’Asti, Castagnole Lanze e Costigliole d’Asti – sottolinea Antonio Ciotta, direttore provinciale Coldiretti – il vitigno è stato preservato ed ora potrebbe essere ulteriormente rilanciato anche perché il vino prodotto, seppure in piccole quantità e commercializzato senza denominazione d’origine, è apprezzato e conosciuto a livello internazionale”.

Il disciplinare prevede quattro tipologie, la doc “Calosso” con gradaione minima di 11,5, “Calosso Passarà” da uve passite e gradazione minima di 14 e due tipologie di spumante, una rossa e una rosata. Le uve dovranno provenire da terreni ubicati oltre i 150 metri sul livello del mare e non oltre i 450 metri. Particolarmente restrittive saranno le rese produttive per poter fregiare il Calosso della menzione aggiuntiva “vigna” o “riserva” con un’interessante scala di valori a seconda dell’età dei vigneti.

Coldiretti Asti, in qualità di ente proponente, considerato il forte interesse dimostrato dai produttori locali, sottolinea come questa iniziativa sia rivolta a riconoscere una produzione di alta qualità e a caratterizzare e sostenere l’economia viticola della zona.
Ora spetta al Comitato Vitivinicolo Nazionale, dove la richiesta è stata inviata accompagnata dal parere favorevole della Regione, approvare ed istituire definitivamente la nuova Doc Calosso.

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