“Sorì, la fatica del sorriso” convegno a Santo Stefano Belbo

convegnoNel capace palazzo dello sport di S. Stefano Belbo, venerdì 13 febbraio, circa trecento persone hanno potuto comodamente seguire gli interventi del sindaco di S. Stefano Luigi Icardi, di Alberto Cirio della Commissione Agricoltura Parlamento Europeo, Giorgio Bosticco direttore del Consorzio di tutela dell’Asti docg organizzatore del convegno, Gian Luca Macchi dell’Accedemia Vite e Vino, Elio Altare barolista con ‘fazzoletto di terra’ SORI copertinanelle Cinque Terre, Marco Fay rappresentante della Valtellina, Marco Bertolotti dello Studio territoriale, Lorenzo Tablino coautore del libro “Sorì, la fatica del sorriso”, Giovanni Bosco presidente Ctm, cui si sono aggiunte le riflessioni di Giovanni Satragno presidente della Produttori Moscato e di Pietro Cirio presidente di Agrinsieme, tutti magistralmente coordinati dal giornalista Sergio Miravalle.

Premesso che “I vigneti eroici corrono il rischio di estirpo”, ma che “Non c’è nulla di più bello di una vigna ben lavorata”, il sindaco Icardi dà il via all’incontro “Sorì, la fatica del sorriso”, chiedendosi se sia “giusto mettere l’Imu sui Sorì”.

Alberto Cirio saluta i “Langhetti, gente di Langa”, invitandoli a non aver paura a pensare ed agire come agricoltori del mondo, tenendo ben presente che con l’Unesco, il nostro territorio e gli uomini sono riconosciuti come una garanzia mondiale dell’umanità.

Abilmente Miravalle, da abile e vissuto conduttore ricorda che non ci sono solo i Sorì, elemento paesaggistico e romantico insostituibile, ma c’è anche tanto lavoro, per una qualità del territorio che non è solo un’idea da condividere in loco, ma che deve fare i conti con tutta l’Europa.

Ed è Marchi ad illustrare ed approfondire, aiutato da bei filmati, la realtà delle vigne difficili dell’Europa (sono il 10% della viticoltura europea).

Concretamente, 15 anni fa, ad aver capito l’idea che a trasformare gli svantaggi in identità è solo la qualità, è stato il barolista di Morra Elio Altare, che ha comprato un fazzoletto di terra in Liguria, nelle Cinque Terre, come una sfida con se stesso per “poter continuare a migliorarsi e aprire nuove strade ai giovani, ai figli che hanno sempre fatto meglio dei padri”.

Dalla Valtellina, un territorio duro in verticale che produce solo Nebbiolo, Marco Fay è entusiasta del vino che viene prodotto solo in terrazzamenti tutti diversi che a loro volta producono un vino sempre diverso, difficile da catalogare e tra i vini migliori del mondo. E’ la sua qualità.

A dirci dove, come, di che è fatto il territorio dove si coltivano le vigne ‘eroiche’ e quindi a dirci se conviene continuare a produrre quel vino o cambiarne la coltivazione, è stato il dott. Marco Berlotti che porta avanti lo studio territoriale con una strumentazione elettronica ed informatica.

Lorenzo Tablino, l’autore del bel libro, “Sorì, la fatica del sorriso”, distribuito ai presenti, ricco di tredici storie (con i testi a fronte in inglese) e le bellissime fotografie di Enzo Massa, non dice altro che “E’ più quello che ho ricevuto di quello che ho dato, un’umanità incredibile. Si tratta di un’antropologia con tredici storie di uomini che a Canelli, due anni fa erano sul palco, oggi sono nel libro e sono qui presenti”.

In concreto, Giovanni Bosco, così sembra sintetizzare l’incontro: “Grazie per il bel libro a Lorenzo Tablino e ai coautori Roberto Cerrato e Claudio Riccabone. Un libro che vuole aiutarci a tenere vivi i nostri Sorì che rischiamo di perdere perché, oggi, i coltivatori sono anziani e potrebbero essere indotti a venderli a 55.000 euro ad ettaro!

Occorre quindi che la qualità del Sorì venga meglio pagata, in relazione al duro lavoro e maggior costo che comporta.

Un altro possibile contributo ai Sorì potrebbe arrivare da un marchio, il cui uso andrà ben controllato e gestito dal Consorzio”.

In conclusione, il dott. Bosticco, direttore del Consorzio, constatato che “l’essersi confrontati è una buona partenza”, ha assicurato che, ricorrendo alla modifica dello statuto, sarà possibile, per 172 imbottigliatori, attraverso conteggi più precisi e controlli appropriati, arrivare ad un bollino di qualità con il quale si riuscirà a fare avere il dovuto alle terre non ‘tratturabili’, ai ‘Sorì’.

Bosticco non ha poi escluso la possibilità, con il Consorzio, di arrivare a togliere le sottozone, lasciando la sola denominazione “Moscato di Canelli” con l’inserimento di un’unica microzona, il ‘Sorì’.

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