>> La questione rifiuti nell’Astigiano, secondo l’on. Roberto Marmo

«La questione rifiuti tiene banco in Italia con il caso eclatante di Napoli. È evidente che una soluzione debba ritenersi percorribile solo ricorrendo alla solidarietà e al muto aiuto nazionale, affiancato, sia chiaro, a radicali progetti che portino la città partenopea a dotarsi di strumenti in grado di non far ripetere una devastante emergenza.

Del resto l’esigenza di risolvere il problema annoso del riciclo dei rifiuti non coinvolge solo il Sud Italia. Anzi, le regioni ad alta intensità di abitanti e a forte presenza industriale, hanno sempre sul loro capo la spada di Damocle dello smaltimento degli scarti urbani e industriali.   

L’Astigiano non  fa eccezione. Ed è per questo che come parlamentare, ex presidente della Provincia di Asti e anche come amministratore locale, mi chiedo come il nostro territorio reagirebbe se dovesse concretizzarsi un’emergenza simile a quella napoletana, o anche meno virulenta.

Ricordo che anche la provincia astigiana è stata grande “esportatrice” di rifiuti quando non era in grado di smaltirli per conto proprio. Ora è al centro di un circolo virtuoso che prevede alte percentuali di raccolta differenziata urbana e industriale, centri di compostaggio e di selezione dei rifiuti, e persino una discarica, quella di Cerro d’Asti, che mi risulta ancora attiva anche se sul sito dell’ente che gestisce il ciclo dei rifiuti astigiana (www.gaia.at.it) risulta che sarebbe andata esaurita nel 2008, ben quattro anni fa.

Qualche tempo fa si parlò di soluzioni definitive, nella fattispecie di termovalorizzatori che avrebbero abbattuto i costi in bolletta dello smaltimento, cosa non di poco conto in un momento di difficoltà dell’economia delle famiglie italiane, ed evitato costosi e pericolosi e stoccaggi nel rispetto, ovviamente, delle più ferree regole di tutela ambientale e della salute pubblica.

Come accade per il termoutilizzatore di Brescia che nel 2066 è stato addirittura indicato come migliore impianto del mondo dal WTERT (Waste-to-Energy Research and Technology Council), associazione formata da tecnici, scienziati ed industrie di tutto il mondo.

Mi chiedo oggi a che punto sia il progetto dei termoutilizzatori piemontesi e se non sia il caso di accelerarlo per mettere al riparo l’Astigiano e il Piemonte da ogni rischio “monnezza”».