Oscar Bielli, ex sindaco di Canelli, che nel 2003 lanciò l’idea del Progetto Unesco partendo dalle ‘Cattedrali sotterranee’ ha così commentato l’articolo comparso su Gazzetta d’Alba: «Da una rapida lettura dell’intervista rilasciata da Roberto Cerrato presidente dell’Associazione per il riconoscimento di Langhe Roero Monferrato a patrimonio dell’umanità, rimango colpito dall’ipotesi che il riconoscimento della candidatura per il nostro territorio possa essere rivedibile in occasione dell’analisi che i delegati del World heritage committee faranno il 29 giugno prossimo a San Pietroburgo. Il mio stupore nasce dalle espressioni estremamente ottimistiche che lo stesso Cerrato non ha perso occasione di trasmettere in più incontri pubblici (S. Stefano Belbo e Asti).
Da sempre ho avuto il sospetto che un’operazione di marketing politico anziché territoriale avesse reso vulnerabile il progetto accorpando troppe aree estremamente differenti tra loro, ma, soprattutto, povere di appeal storico – enologico. Sentire che l’area del Loazzolo non è apprezzata perché non consente una gestione meccanizzata dei vigneti mi appare, nella sua semplicità, un’affermazione in forte contraddizione con quanto la tutela del territorio dovrebbe ricercare.
L’idea nacque nelle cantine storiche di Canelli (Cattedrali sotterranee) per l’unicità delle stesse nel sistema produttivo della città di Canelli. Era ovvio e condivisibile che vi dovesse essere un ampliamento del progetto alle zone vitate, ma forse la volontà delle Province di accontentare tutti potrebbe farci correre il rischio di essere tutti insieme sconfitti. I distinguo che si iniziano a fare incrinano la logica del “facciamo squadra” che avrebbe dovuto caratterizzare il progetto. Confido che il lavoro e gli investimenti sino ad ora fatti dall’associazione si possano trasformare in un semplice rinvio. Sono certo che l’assessore provinciale Conti che ereditò la gestione del progetto voglia tutelarlo come una propria creatura e non come un intoppo.”