Nell’ambito della 19^ edizione dell’Assedio di Canelli, vince l’edizione 2010 della Carra il gruppo con i colori di Moasca (costituito da giovani macedoni di provata forza e resistenza), in finale contro la squadra di Coazzolo. Si aggiudica perciò, ancora una volta, lo stemma in vetro creato nel laboratorio di Azzurro Cielo.
La ‘carra’, ovvero il carro con una gran botte posta al suo interno che poteva contenere sino a dieci-dodici brente attuali (circa 650 litri), usata per il trasporto di vino, è stata ricostruita dai mastri falegnami canellesi. Consta di un piano centrale sul quale è montato un grande contenitore in legno lavorato. Al suo interno, viene posta una grande botte, un tempo piena di vino. Alle due estremità del carro è montato un enorme timone in legno, che sporge per oltre due metri, lungo il quale sono fissati quattro pioli. Due squadre, composte da otto elementi, si piazzano tra i pioli dei due timoni e devono spingere la carra oltre il limite prestabilito, tracciato a terra. In sintesi la gara:
1^ manche: la squadra di Costigliole vince quella di Canelli;
2^ manche: la squadra di Coazzolo ha la meglio su Castagnole Lanze;
3^ la squadra di Moasca vince contro il Gruppo Storico d’Incisa Scapaccino;
1^ manche: la squadra di Coazzolo si misura, vincendo, contro quella di Costigliole;
2^manche: Moasca vince la squadra di San Marzano Oliveto;
In finale, Moasca s’impone in modo schiacciante contro la squadra di Coazzolo.
A tutti i partecipanti sono stati dati premi in natura, a partire dal pregiato vino locale, di cui la carra è il simbolo.
Nella foto-ricordo il gruppo vincitore posa a fianco dell’assessore alle manifestazioni Aldo Gai, nei panni del colonnello Taffini.