Per un intero fine settimana, sabato 19 e domenica 20 giugno, a Canelli, in provincia di Asti, si svolgerà la diciannovesima edizione dell’“Assedio di Canelli 1613”.
Sono quasi ultimati i lavori per trasformare il centro storico di Canelli in un villaggio seicentesco cinto d’assedio, a partire dall’installazione della grandiosa porta, di fattura seicentesca, dello scenografo Carlo Leva.
Ogni segnale di modernità è camuffato: insegne, cabine telefoniche, perfino i segnali stradali sono ormai coperti e mascherati.
Sulle strade sono sistemate balle di paglia, in piazze, strade e cortili sono allestiti accampamenti e botteghe artigiane, officine e laboratori, stalle e ricoveri.
Insomma, l’Assedio di Canelli 1613 ci porta all’indietro nel tempo di quatto secoli, con duemila figuranti in costume d’epoca che, per due giorni, usano lingua e modi seicenteschi e interpretano vicende da cappa e spada.
Se non mancano i duelli e le battaglie all’arma bianca, con cariche di cavalleria, raffiche di fucilieri e cannoneggiamenti con bocche da fuoco perfettamente ricostruite secondo le tecniche armigere del Seicento, sono apprezzabili anche le scene di vita quotidiana.
Così il mercatino con prodotti artigianali in linea con il rigore storico degli organizzatori, osterie e taverne, allestite in varie zone del centro storico, ricostruite in perfetto stile seicentesco, che tra sabato e domenica, propongono menù rigorosamente ispirati al XVII secolo. E ogni portata è controllata severamente da esperti conoscitori della storia culinaria dell’epoca. I prezzi sono popolari, tra gli 8 e i 22 testoni a testa.
Tra le novità dell’edizione 2010 dell’Assedio, vi è:
– l’uso esclusivo del ‘testone’ (moneta ‘seicentesca’ introdotta nella rievocazione del 2008, il cui valore è equivalente ad 1 euro) nelle osterie, taverne e nei banchetti nel centro storico. Soltanto con il ‘testone’ si può fare compere tra le bancarelle e saldare il desco a osti e tavernieri. I punti di cambio sono indicati da mappe consultabili nel recinto assediato.
– il ‘picciuolo’, la brocca in vetro, in uso nel Seicento, indispensabile per gustare i pregiati vini locali. Ha la capacità di un quarto di litro, costa 3 euro e dà diritto a degustazioni di vini locali.
Nel XVII secolo le bevande venivano servite, infatti, in brocche da cui l’avventore beveva direttamente: il ‘picciuolo’ (il piceul piemontese, il pitcher inglese, il pichet francese, il pichel galiziano e il pichola spagnolo, la cui radice deriva dal pectitus latino).
Nel nostro Paese il picciuolo è stato usato fino a tutto il Settecento, è ancora in uso però in alcune zone di Spagna, Francia e Inghilterra.
Per caratterizzare ulteriormente la rievocazione, questa edizione ha vietato l’utilizzo di bicchieri che non siano in sintonia con l’epoca storica.
Chiunque voglia bere nelle osterie, nelle taverne o nei vari punti di degustazione dovrà dunque munirsi del picciuolo. Si può acquistarlo nei punti vendita, nella sede dell’Enoteca regionale in via G. B. Giuliani e nelle principali osterie e taverne.
All’interno della brocca, insieme ad un pieghevole descrittivo, il turista troverà otto buoni per degustare gratuitamente, durante le due giornate dell’Assedio, alcune prelibatezze locali:
– l’“Asti” offerto dal Consorzio dell’Asti che avrà uno stand permanente nel centro servizi del palazzo G. B. Giuliani, nell’omonima via, al n° 29;
– i vini dei territori offerti dall’Enoteca Regionale di Canelli e dell’Astesana che, durante la manifestazione, avrà sede nel cortile di palazzo G.B. Giuliani; – Barbera e grappa offerti dalla Cantina dei Vini di Costigliole nell’Osteria “Asina d’Oro”, in piazza Cavour;
– vini tipici piemontesi presso Poderi Boccanera nel banchetto in piazza Aosta;
– il Moscato offerto dalla pro loco Antico Borgo Villanuova, in piazza San Leonardo, a Villanuova;
– la “friciula” offerta dalla parrocchia Santa Chiara nell’Osteria degli Stentati, in via Garibaldi;
– vini del territorio offerti dalla “Casa del pesce” nella Taverna del Marlusso, in piazza Cavour.