Per la prima volta dopo 25 anni, la manifestazione seicentesca dell’Assedio (terza domenica di giugno) non si farà, non ci saranno duelli né battaglie campali all’ombra del Castello Gancia né rappresentazioni di vita seicentesca con offerte gastronomiche per tutti i gusti (dallo street food alle taverne).
Lo ha confermato, nel corso della seduta del consiglio comunale di lunedì, lo stesso sindaco Marco Gabusi: «Abbiamo costituito un apposito tavolo per ragionare sulle manifestazioni canellesi. Visti i risultati delle recenti edizioni, abbiamo deciso di sospendere, almeno per quest’anno, la rievocazione storica per poter concentrare risorse e uomini su manifestazioni in crescita come Canelli Città del Vino».
La decisione sembra essere stata sofferta, considerando che nella stessa Giunta così come tra i banchi della maggioranza in cui siede il consigliere Aldo Gai (il ben noto Taffini, Capitano delle Truppe canellesi) sono diversi gli uomini che dell’Assedio sono stati i protagonisti per 25 anni, tra i quali il vicesindaco Paolo Gandolfo con delega alle Manifestazioni, il quale ha commentato:
«L’interesse dei turisti verso le rievocazioni storiche sta calando e per gli stessi canellesi l’Assedio e i preparativi che esso comportava, sono ormai percepiti solo come una fastidiosa seccatura. Ci auguriamo però che possa riaccendersi l’interesse per quella che rimane una delle manifestazioni simbolo di Canelli».
Una pausa dunque per riorganizzare idee ed energie. Ad essere chiamato in causa è anche il Gruppo storico militare dell’Assedio presieduto da Valerio Iaboc: «Restiamo uniti e compatti – spiega il presidente – Il gruppo storico continuerà a rappresentare Canelli nelle varie uscite programmate nel corso dell’anno, come alle rievocazioni di Govone o Revello. Speriamo che il 2017 consenta di trovare nuovi spunti e nuove risorse».
Nei periodi d’oro dell’Assedio il Comune di Canelli era arrivato a spendere fino a 170 mila euro, per diminuirne il finanziamento fino ai 30 mila euro dell’anno scorso. Come altri enti locali Canelli ha dovuto fare i conti con le risorse ridotte. Ed ha deciso di puntare su un’altra manifestazione, precisamente su Canelli Città del Vino che ha dato buoni riscontri. Questa manifestazione dedicata al vino sarebbe però spostata da settembre a giugno, andando di fatto a sostituire l’Assedio.
Qualora l’Assedio venisse riproposto tra le manifestazioni canellesi, bisognerebbe fissarne un’altra data.
Oscar Bielli, ex sindaco di Canelli interviene, sull’argomento ‘Assedio’, polemicamente: «Mentre nel Territorio Unesco riscoprono il Monferrato e le Langhe gestiscono con la solita maestria una nostra idea, noi rinunciamo all’Assedio.
Nei commenti spesso interessati, nelle analisi fatte, si finisce per dimenticare che non stiamo parlando di una manifestazione qualsiasi ma di un appuntamento che per anni ha segnato il prestigio e la notorietà della nostra città. Non concordo col fatalismo del “tutto inizia e tutto finisce”. Nelle cose bisogna saper credere e se proprio non ci si crede più bisogna dimostrare di avere qualche cosa di meglio da proporre.
Sono lieto che sia ricordato l’Assedio del ’95, quello della rinascita. A sei mesi dall’alluvione non c’erano certamente soldi da buttare ma tanta voglia di riemergere, di riconoscersi nei nostri simboli, valori che forse oggi vengono meno. Per ritrovare entusiasmo, risorse, collaborazione bisognerebbe forse saper dimostrare che in un’idea ci si crede. Se non è più così, si abbia il coraggio di ammetterlo senza attribuire ad altri responsabilità o cadere nel fatalismo. Si sono trovati soldi per tante cose…
Perdiamo nuovamente un pezzo della nostra storia che non dimentichiamoci è fatta di idee che camminano con gli uomini e con le loro capacità.
Alle figure storiche di Bobbio e Maravalle sono succedute quelle di Gandolfo e Jaboc…
È ora di smettere!»