I presidenti dei consigli provinciali piemontesi riuniti ad Asti giovedì 29 settembre hanno discusso in merito alla prevista riforma degli enti intermedi, secondo la quale le Province verrebbero abolite.
“Un momento importante per incontrare i colleghi – dichiara il presidente del consiglio provinciale Marco Galvagno – e confrontarsi su argomenti di estrema rilevanza e di grande attualità. In particolare, abbiamo esaminato i possibili effetti derivanti dall’approvazione del disegno di legge costituzionale di soppressione delle Province, per il territorio piemontese, cercando di capire le incidenze che potrebbero gravare sui servizi offerti alla popolazione. E’ emersa l’esigenza da parte delle Province di partecipare attivamente al processo decisionale, soprattutto presso la Regione Piemonte, ente che deve disciplinare la creazione dei nuovi organismi intermedi”.
La Provincia di Asti, secondo il disegno di legge costituzionale, sarebbe destinata all’abolizione, in quanto la sua popolazione non raggiunge il numero di trecentomila: il suo territorio verrebbe aggregato a quello delle Province limitrofe, sulla base delle decisioni della Regione. Questo potrebbe avere impatti negativi sull’economia e sui servizi presenti nell’Astigiano.
“Per tale motivo – conclude Galvagno – ritengo necessario fin da ora stringere nuove alleanze con i territori dalle caratteristiche affini alle nostre (Alba, Acqui, Chieri), in modo da offrire alla Regione, nel momento in cui eventualmente sarà chiamata a delineare i confini dei nuovi enti, una proposta concreta a tutela dell’identità astigiana”.