>> Presentati i dati delle vendite 2009 del Consorzio dell’Asti

Alla Casa dell’Asti, nello splendido palazzo Gastaldi, in piazza Roma ad Asti,  sono stati presentati, giovedì 18 marzo, i dati delle vendite 2009 del vino spumante italiano più venduto al mondo (70,3 milioni di bottiglie di Asti: 58,5 milioni all’estero e 11,7 milioni in Italia; 5 milioni in meno del 2008; ma con una forte impennata del Moscato Docg tappo raso, passato dagli 11,8 milioni del 2009 ai 13,6 milioni del 2010). Illuminanti le parole del presidente del Consorzio, Paolo Ricagno: “Si vede e si tocca l’effervescenza e la voglia di fare cose e ripartire dalle origini”.

Nuova sede. A cominciare dalla nuova sede e gli uffici che, a giugno, da Isola d’Asti saranno trasferiti tra gli affreschi di palazzo Gastaldi “dove ci sarà posto per tutti, anche per i rientri (ovvio il riferimento alla Gancia, Martini & Rossi, Cantina Valle Belbo, Fontanafredda, ndr) purché vengano condivise le nuove direttive e le nuove disposizioni della legge 164”.

L’edificio sarà ristrutturato e ospiterà una bottega di gadge t, un museo dei sensi, un’area aperitivi, aperta non solo per i turisti. Ad Isola resteranno i laboratori con una strumentazione all’avanguardia (“ma che nessuno sa”) ed avrà sede ‘Valore Italia’, la società incaricata dei controlli.

“L’Asti ha bisogno di un innalzamento di immagine – ha commentato il vicepresidente Gianni Marcegalli – La nuova sede vi contribuirà non poco. Oggi, però, sono troppi coloro che collegano l’immagine dell’Asti solo ai panettoni”.

Nuovo stand. A dire dell’ ‘effervescenza’ è arrivata la presentazione del nuovo stand (200 mila euro circa) che rappresenterà al Vinitaly 2010 (padiglione 7B), il Consorzio (www.astidocg.it) con i suoi 83 milioni di bottiglie (70 di Asti e 13 di Moscato docg), i 10 mila ettari di vigneto a Moscato bianco di Canelli, distribuiti in 52 Comuni del Sud Piemonte, compresi nelle province di Asti, Alessandria, Cuneo, con 7 mila aziende vitivinicole  e 15 mila addetti. Lo stand, progettato dall’architetto astigiano Andrea Capellino, sarà realizzato da uno staff di artigiani canellesi guidati da Matteo Pallavicino.

“L’idea – ha spiegato Capellino – è di far vivere l’Asti e il suo territorio – Uno stand da vivere, con zone dedicate ad ogni senso. Ai visitatori sembrerà di essere nel cuore di un bicchiere di Asti”. Uno stand circolare, di 380 metri quadrati, con un saliscendi di gradini ad evocare le colline astigiane ed ‘edonistiche’ suggestioni.

Wine of joy. Al Vinitaly sarà presentata la nuova rivista interna, una ‘house organ’, che sarà spedita ai consorziati, a chi produce (“che sovente non sanno”), ricca di notizie sul territorio, sulla genuinità e sicurezza, sui personaggi, sulle leggi, sulla concorrenza sleale. Ne è prevista una versione in inglese.

Promozione. «Sono mancate le promozioni e le offerte speciali – ha insistito Ricagno – Anche se abbiamo partecipato a presentare l’Asti in diverse trasmissioni come a Linea Verde, Uno Mattina, La Prova del Cuoco, Festa Italiana, Sereno Variabile, la promozione è stata insufficiente. Con i 27 milioni di euro ministeriali ancora da spendere entro il 2012, avremo modo di rilanciarla”.

Nuovo marchio. “Ci riprenderemo – aveva aperto l’incontro il presidente Paolo Ricagno – Stiamo lavorando per ridare immagine e valore al marchio consortile che risale al 1932 e diventerà garanzia di genuinità con informazioni dettagliate sul prodotto. Daremo più indicazioni di genuinità  al consumatore, con garanzie anche sull’uso dei fitofarmaci, che sono già molto bassi. Non sarà più concesso alle aziende che non ottengono un punteggio minimo nelle degustazioni. Imporremo anche una fascia minima dei prezzi”.

Gianni Marzagalli. Significativa la presenza al tavolo dei relatori del settantenne Gianni Marzagalli, ad di Sella & Mosca, rappresentante del Gruppo Campari e attuale vicepresidente del Consorzio dell’Asti. “Nuovo per l’Asti, ma da 30 anni conoscitore di vino e di tanti altri Consorzi: Orgoglioso di essere in quello dell’Asti”. Con la Campari si è impegnato a portare lo spumante anche nei Paesi dove non è conosciuto”.

I dati. Li ha correttamente presentati, il dott. Aldo Squillari, con il forte rammarico per le diminuite vendite sul mercato italiano che ha visto, nel 2009, le bottiglie passare, con un -13,8%, dai 13,6 agli 11,7 milioni. All’estero la contrazione è stata più contenuta: -5,2 con 58,6 milioni di pezzi venduti contro i circa 62 del 2008.
In totale, nel 2009, sono stati venduti 70,3 milioni di bottiglie di Asti contro i 75,4  dell’anno precedente: 58,5 milioni all’estero e 11,7 milioni in Italia, 5 milioni in meno del 2008. Con una forte impennata del Moscato Docg tappo raso, passato dagli 11,8 milioni del 2008 ai 13,6 del 2009.
Il dott. Squillari offre alcuni approfondimenti: “Al picco negativo del primo semestre è seguita una inaspettata ripresa  negli ultimi tre mesi dell’anno (eccenzion fatta per l’Italia dove si è venduto il 17% contro l’83% all’estero)”. Così è successo in Russia dove lo spumante perdeva il 60%; a fine anno il mercato si è chiuso  a – 39% con una vendita di 5,2 milioni di bottiglie. Così anche in Germania dove sono state vendute 18,8 milioni di bottiglie (+ 10,8%  e il 26% dell’intero mercato)”.

Hit Parade dell’Asti. Il primo posto nelle vendita delle bottiglie spetta alla Germania con 18,8 milioni (26,7% del mercato); 2°, Italia  con 11,7 milioni (16,7%); 3°, Usa con 9,9 milioni (14,1%); 4°, Russia con 5,2 milioni (7,3%); 5°, Inghilterra con 4,8 (6,8%); 6°, Austria con 2,7 (3,8%); 7°, Australia con 1,9 (2,7%); 8°, Giappone con 1,6 (2,4%); 9°, Portogallo con 1,4 (2,0%); 10°, Danimarca con 1,4 (1,9%); 11°, Canada con 1,2 (1,7%).
Squillari conclude con un segnale decisamente positivo:  “All’inizio del 2010, le scorte nelle cantine delle Case spumantiere sono finite  e si è ripreso ad imbottigliare”.
In definitiva: l’Asti ha risentito della crisi globale e del groviglio che si era venuto a consolidare nel Consorzio, ma tutto sembra riavviarsi verso il meglio.

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