Perché non riaprire il “Circolino”, sala della comunità?

CIRCOLINOUna suggestiva proposta per la riapertura di una “Sala della comunità” di cui, qualche anno fa, era cominciata la ristrutturazione, riguarda il ‘Circolino’ di Canelli, nell’ex chiesa san Giovanni, in via san Tommaso, che, per tanti canellesi, è stata la mitica e storica sala – teatro.

« … Se un cinema chiude – ci scrivono alcuni ex ‘circolini’- non è solo una serranda che si abbassa. Con essa viene a mancare l’anima vitale e storica di una comunità. Perché il cinema narra essenzialmente la vita. Il cinema scava, interroga, provoca, commuove, rimprovera, evoca, diverte… »

 La proposta va oltre e insiste sulla possibilità di evidenziare una struttura come la “Sala della comunità”.

«… Si potrà pure diversificare il consumo, ma nulla potrà mai sostituire la visione di un film in sala. Perché è la sala stessa, nel suo modo di porsi, che si fa portatrice di cultura. Le ‘Sale della comunità’, in particolare, sono votate a creare una comunità attorno a prodotti – valoriali che siano significativi per la gente che abita il tempo e la storia di oggi.

Non si tratta quindi semplicemente di proiettare film, ma di creare e accompagnare ‘proposte’ che abbiano il sapore dell’originalità e, possibilmente, il profumo del Vangelo …».

Quindi siamo sempre più convinti che la chiusura di parecchie sale cinematografiche non sia solo dovuta al digitale. La questione vera è trovare, pur nella complessità dell’oggi, il bagaglio delle potenzialità che ci portiamo dentro e saperle investire. Non dimenticando mai, anche in questo campo, la formazione e la professionalità.»