(A cura di Paolo Monticone)
Il settembre astigiano volge ormai al termine e l’attenzione dell’opinione pubblica, tornerà a giorni ad interessarsi della situazione del capoluogo che, dalla continua chiusura di negozi nel centro alla crisi della Way Assauto, tanto per citare solo due dei capitoli dolenti della vita cittadina, non pare essere in uno dei suoi momenti più felici.
Malgrado i tentativi del sindaco Galvagno di minimizzare i contorni del cosiddetto “caso Zavattaro”, si tornerà sicuramente anche a parlare della spaccatura (o delle spaccature) avvenute all’interno del centrodestra negli scorsi mesi senza nemmeno l’aiuto della nota vicenda nazionale che ha coinvolto Gianfranco Fini e molti esponenti ex An, poiché l’assessore comunale all’Ambiente pare tutt’altro che intenzionato a seppellire l’ascia di guerra dissotterrata nelle scorse settimane.
Il “caso Zavattaro” è nato già quasi all’indomani della composizione della Giunta Galvagno, uscita vittoriosa dalla consultazione elettorale del 2007. Nel gioco degli equilibri tra le varie componenti del centrodestra, Diego Zavattaro era stato delegato dal sindaco, come “esterno”, a ricoprire la carica di assessore all’Ambiente. Cosa che era piaciuta pochissimo non tanto agli esponenti di Forza Italia, quanto ad una parte di An che avrebbe voluto mandare uno dei suoi esponenti eletti, in Giunta.
Rimasta strisciante per un paio d’anni, la questione è scoppiata nei mesi scorsi quando lo stesso Zavattaro ha deciso di deferire ai probiviri del Pdl alcuni consiglieri comunali (tra i quali si distinguerebbero Palladino e Sannino) che si sarebbero resi responsabili di una campagna di disinformazione a suo danno chiedendone con sempre maggior insistenza le dimissioni.
La questione, anche in virtù di un accresciuto attivismo dello stesso Zavattaro (assente all’ultimo consiglio comunale di alcuni giorni fa) che è recentemente intervenuto con insolita durezza su alcune questioni aperte in città (la situazione dell’occupazione e quella del Movicentro, tanto per citare le principali) dove appare esplicita una forte critica all’azione (o all’inazione) amministrativa dell’attuale maggioranza, pare tutt’altro che marginale e potrebbe far venire allo scoperto – Zavattaro ha chiesto espressamente al Sindaco che il chiarimento sulla sua posizione sia oggetto di un dibattito pubblico – i sentimenti di insoddisfazione di molti attivisti del Pdl per il sistema di gestione della politica e del partito da parte dell’attuale nume tutelare del centrodestra, l’on. Maria Teresa Armosino.
Una lancia a favore dell’assessore all’ambiente è stata spezzata nei giorni scorsi dall’associazione Generazione Italia (vicina a Futuro e Libertà) che, in un comunicato a firma di Davide Manzoni, ha sottolineato la situazione fumosa della politica astigiana e criticato pesantemente (“E’ evidente, a questo punto, che le istituzioni astigiane non rispondono più alle esigenze dei cittadini, bensì a meri interessi personali, peraltro molto mal celati” è detto tra l’altro nel comunicato di Generazione Italia), il comportamento di molti esponenti del centrodestra più impegnati a procacciarsi poltrone e posizioni di oculato prestigio che a tentare di risolvere i pesanti problemi della città.