Al Teatro Balbo di Canelli, con Enzo Iacchetti alla riscoperta di Giorgio Gaber

IACCHETTILa stagione teatrale “Mac da rije” presenta il suo terz’ultimo spettacolo in cartellone, sabato 29 marzo, sul palco del Teatro Balbo di Canelli (ore 21), con Enzo Iacchetti protagonista di «Chiedo scusa al Signor G».

E’ uno spettacolo gioioso, che ricorda l’’amico e cantautore Giorgio Gaber, allegro ma allo stesso tempo ironico e attuale anche nelle sue canzoni da tv in bianco e nero. Iacchetti gli rende omaggio rivisitando, insieme alla triestina Witz Orchestra – composta da Tony Soranno (chitarra, vocalist), Loretta Califra (voce soprano) e Fabio Soranno (vocalist e piccole percussioni) – e il maestro Marcello Franzoso, la produzione degli esordi, quella che precede la nascita del «Signor G». Le canzoni della prima produzione di Gaber vengono stravolte, riscritte e “contaminate” da citazioni e riferimenti alla musica italiana contemporanea, da Jovanotti a Zucchero. Chiamiamolo pure tributo, ma Iacchetti preferisce definirlo, con autoironia, uno scempio.

Uno spettacolo, nato nel 2010 da un disco (che dà il titolo allo show) definito dalla critica “uno dei migliori dell’anno”, volto a “far sì che chi conosce Gaber non lo dimentichi mai, e chi non lo conosce possa sapere quanto fosse bravo, inimitabile e irraggiungibile” (Enzo Iacchetti).

Tra un brano e l’altro (Torpedo blu, Il Riccardo, Com’è bella la città, Barbera e champagne, L’orgia, Trani a gogò, La ballata del Cerruti, Benzina e cerini, Porta Romana, Ma pensa te), Iacchetti recita monologhi originali, scritti insieme al suo autore Giorgio Centamore, che parlano dell’Italia «ancora oggi medioevale e in attesa di un nuovo Rinascimento», il tutto nello stile del teatro canzone. Lo spettacolo comprende anche un omaggio a Enzo Jannacci con «Una fetta di limone», canzone degli anni Sessanta degli Ja-Ga Brothers, i «due corsari» Jannacci e Gaber.
Seguirà il dopoteatro alla Foresteria Tosti, in via Roma.