Alberto Ruscalla, 25 anni, rampollo della famiglia che guida la Tubosider (leader mondiale nella produzione di guard rail) di Asti, mercoledì pomeriggio 29 febbraio, si è schiantato, a bordo della sua Golf, contro lo spartitraffico del casello di Trofarello, mentre stava andando a Torino a ritirare in tipografia la tesi in Disign industriale che avrebbe dovuto discutere, venerdì 2 marzo, al Politecnico di Torino.
Soccorso dal ‘118’ è stato trasportato al Cto, in condizioni gravissime, premessa alla sua incredibile morte. Tra le cause più accreditate dell’incidente, la velocità e il sole che, a quell’ora, era molto basso. La prima a raggiungerlo in ospedale è stata la fidanzata Giulia Gai, chiamata dalla Polizia che non aveva trovato il suo numero telefonico in macchina, unico segno di riconoscimento in quanto Alberto non aveva alcun documento.
Era il secondogenito di Paolo Ruscalla, padron della Tubosider, colosso mondiale nel settore dei guard-rail. Alberto lascia il padre Paolo (per lavoro a Mosca), la madre Tiziana, il fratello Riccardo e il nonno Delio, fondatore dell’azienda.
I funerali si svolgeranno sabato 3 marzo, alle 10,30, nella Collegiata di San Secondo.