Il secco no al registro delle coppie di fatto e all’accoglienza agli stagionali

Canelli-MunicipioNell’ultima seduta del consiglio comunale, mercoledì 20 luglio, si è detta contraria all’ordine del giorno sulla istituzione di un registro delle coppie di fatto, quasi tutta la maggioranza di Marco Gabusi ad eccezione di Firmino Cecconato ed Aldo Gai che hanno scelto di astenersi e ad eccezione della minoranza di Canelli Viva e M5S.

«In attesa di una legge nazionale crediamo che Canelli debba essere da esempio per l’Italia, da stimolo per un governo che non sta legiferando in materia – spiega Simona Bedino – Nel nostro odg chiediamo che vengano riconosciute le coppie di residenti da più di 12 mesi senza distinzioni di sesso, età, razza o religione». 

Ma per Marco Gabusi «non ha senso creare questo registro, non servirebbe a nulla dal punto di vista amministrativo. Io credo che l’unica forma giuridica sia quella riconosciuta dalla Costituzione: la famiglia fondata da uomo e donna capace di procreare (sic!!!)».

La discussione è poi scesa in questioni politiche o personali. Elena De Lago, consigliere di minoranza, ricorda come «c’è chi sceglie di non sposarsi e chi non può. Io e la mia compagna viviamo assieme, ma per lo Stato siamo due sconosciute». 

Barbero, capogruppo pentastellato, racconta la sua esperienza: «Ho due figli ed una compagna, ma non sento l’esigenza di “registrarmi”. Ma non vuol dire che non serva un registro». 

Vendemmiatori. Sul caso dei vendemmiatori stagionali è scontro. Alessandro Negro relaziona sulla sua interrogazione. «Come mai abbiamo messo a bilancio 10 mila euro per l’accoglienza e non abbiamo speso un euro? – chiede al sindaco – si è scelto di non agire e Canelli è stata dipinta come una città di sfruttatori creando un danno alle aziende e al comparto vino».

«Non tocca a noi accogliere – risponde il sindaco – Credo che si debba incentivare le cooperative o le aziende agricole ad assumere i residenti disoccupati. Un dormitorio sarebbe un servizio a chi sfrutta».

Negro ricorda come l’unica ad aver accolto sia stata la Caritas e rievoca che fu il sindaco ad opporsi ad un dormitorio su terra canellese. «E lo rifarei – aggiunge Gabusi – Credo che si debba dare la caccia a chi sfrutta, a chi paga 3 o 4 euro l’ora chi vendemmia. Basterebbe una task force da 50 persone che seguisse i vendemmiatori dalle piazze ai vigneti. In un anno risolveremmo tutto». 

Quindi, da un lato Canelli Viva che vorrebbe l’accoglienza e dall’altra la maggioranza preoccupata della sicurezza e del decoro urbano.
«In fondo c’è già chi accoglie – ironizza Negro – chi si fa pagare 5 euro a notte per far dormire 40 persone in un appartamento».

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