Oltre duecento persone, lunedì sera 17 marzo al salone della Cassa Risparmio di Asti per assistere alla “prima” uscita elettorale della Lista Gabusi, primo cittadino uscente che cerca la riconferma al secondo mandato, anche se qualcuno si aspettava una gustosa anticipazione sulla squadra. <La presenteremo più avanti, con il programma> ha sottolineato Marco Gabusi, che s’è conquistato la platea. Con lui, presentati da Fabrizio Spagarino animatore del Gruppo dei Cinquanta e motore della campagna elettorale
come già nel 2009, l’assessore regionale al turismo e alle politiche scolastiche Alberto Cirio, candidato alle Europee per Forza Italia, e la collega all’urbanistica e pari opportunità Giovanna Quaglia (Lega Nord). Messe da parte le schermaglie e i veti incrociati in un (non troppo) ideale abbraccio c’erano Paolo Milano e Danilo Rapetti (FI), la stessa Quaglia e Piero Balestrino (Lega), Annalisa Conti, Mario Scaglione, Beppe Aimasso e Giuseppina Billitteri (230 anni di politica canellese). Capacità di sintesi politica e coesione, impensabile sino a due mesi fa, che la platea ha riconosciuto a Gabusi, capace di spazzare via d’un colpo le acredini del 2009.
Alberto Cirio, alle prese con il tour elettorale, ha avuto parole di elogio per la giunta Gabusi. <Una formazione rimasta coesa, e di questi tempi non è poco (applauso), che ha governato bene, con impegno e capacità, dimostrando che anche in tempi di vacche magre si può fare tanto con buon senso e lungimiranza>. Citando i successi turistici, <l’Astigiano, e l’area del canellese, è cresciuto nel 2013 del 6% in fatto di presenze turistiche, a fronte dell’1% di Alba>, e quelli nel campo dell’edilizia scolastica. <Insieme, in Europa, faremo grandi cose> ha chiuso tra gli applausi.
Giovanna Quaglia non è stata da meno del collega, stigmatizzando <la collaborazione e la capacità di fare squadra di Gabusi. Da parte nostra ci sarà il sostegno per una città e un’area che merita rispetto e attenzione>.
A Marco Gabusi, dopo il video che ha descritto con immagini salienti i cinque anni di amministrazione, il compito di tracciare il bilancio del suo mandato e proporre il futuro. Con il motto “La città che vogliamo” ha sintetizzato: <Vogliamo una città sicura, con regole certe anche a favore degli immigrati>, rispondendo al candidato del Movimento5Stelle Alberto Barbero il quale aveva affermato che una città non può dirsi etica sin quando qualche immigrato non ha un tetto sotto cui dormire. <Noi facciamo la nostra parte, ma tutti dobbiamo lottare perché non vi siano forme di “caporalato” e che anche il privato si occupi di dare degna sistemazione al proprio lavoratore>.
Marco Gabusi vuole, poi, una città efficiente, <vicina alla gente, alle necessità di tutti>, citando la corsa all’efficienza della macchina comunale, gli spazi verdi (ultimo l’area dell’ex galoppatoio) e le tante attività create a misura di cittadino. Canelli deve essere una città <europea, dove il turista possa passeggiare in un’area pedonale, vivere i suoi luoghi, poter apprezzare le peculiarità del territorio guardando al domani>.