Le Giurie del Premio Acqui Storia, riunitesi in Acqui Terme, hanno designato i vincitori della 48° edizione del Premio.
Il Premio, nato nel 1969 per onorare il ricordo della “Divisione Acqui” e i caduti di Cefalonia nel settembre 1943, è divenuto in questi ultimi anni uno dei più importanti riconoscimenti europei nell’ambito della storiografia scientifica e divulgativa, del romanzo storico e della storia al cinema ed in televisione ottenendo un importante rilancio scientifico culturale ed una grande visibilità internazionale.
“Il numero delle opere partecipanti al concorso quest’anno è stato di 170 a
fronte di una media di circa 25 – 30 delle prime quaranta edizioni” – ha rimarcato il
Responsabile Esecutivo del Premio Carlo Sburlati, artefice in questi ultimi anni di
uno spettacolare rilancio scientifico, culturale, mediatico e mondano del Premio,
come evidenziato dai maggiori quotidiani italiani, ripreso in quasi tutti i telegiornali Rai e Mediaset, oltreché dai network privati, confortato dalla presenza di un folto pubblico e di personaggi del jet-set internazionale, che affollano il pur capiente Teatro Ariston per la premiazione.
Franco CARDINI con il volume “L’appetito dell’Imperatore. Storie e sapori segreti della storia” Mondadori e Paolo Isotta con “La virtù dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro” Marsilio, si sono aggiudicati il Premio da 6500 euro nella sezione storico divulgativa.
La zuppa di riso di Ho Chi Minh, i sontuosi banchetti dei dittatori, l’alimentazione
semplice ma fantasiosa del popolino, i “vizi” e le debolezze dell’intellighenzia… Il
libro di Franco Cardini, storico rigorosissimo e raffinato gourmet che sa cedere alle
“frivolezze” della grande Storia, racconta il nostro passato, dal medioevo ai totalitarismi del Novecento, attraverso un punto di vista assolutamente originale, e particolarmente godibile oltre che “goloso”: il cibo (specchio dei popoli), i “sapori
segreti”, e le caratteristiche della cucina dei diversi periodi storici. Tra aneddoti,
testimonianze d’autore, ricordi e piccole rivelazioni, l’autore – proprio nell’anno dell’Expo dedicato al tema “Nutrire il pianeta” – ci fa scoprire come, molto più spesso di quanto crediamo, gli sviluppi improvvisi della grande Storia possano essere stati decisi da un capriccio di gola.
Paolo ISOTTA, grande musicologo, scrittore di talento, colto, ironico e tutt’altro che politicamente corretto, pertanto per molti versi scomodo e urticante, con “La virtù dell’elefante. La musica, i libri, gli amici e San Gennaro” ci offre un libro di memorie, in cui l’ordine cronologico è sopraffatto e travolto da una valanga
di aneddoti e di curiosità (anche piccanti), ci offre un formidabile compendio di oltre mezzo secolo di vita musicale e nello stesso tempo un ampio campionario di quanti – giganti, mezze figure e figuranti – lo popolano. E mentre ci parla a dovizia delle sue predilezioni culturali, delle sue amicizie, dei suoi maestri e delle sue idiosincrasie, spaziando in lungo e in largo per l’Italia (ed anche fuori), innalza un monumento forse più duraturo del bronzo alla napoletanità, di cui egli stesso è campione e cantore.
Licia GIAQUINTO viene premiata nella sezione romanzo – storico per il volume “La Briganta e lo sparviero” Marsilio Editori. “Ambientato negli anni Sessanta dell’Ottocento, tra i territori montuosi dove si incontrano Basilicata,
Campania e Puglia, il romanzo “rilegge” il Risorgimento attraverso la storia del bandito Giuseppe Schiavone, detto lo Sparviero, e della bellissima Filomena, la sua donna, la Briganta. Una storia dalla scrittura densa e potente che mette in scena la rappresentazione di un Medioevo “barbarico” dove la magia è di casa, insieme alle più feroci passioni”.
Antonio DE ROSSI, con il volume “La costruzione delle Alpi. Immagini e scenari del pittoresco alpino (1773-1914), Donzelli editore si aggiudica la sezione storico – scientifica.
Sulla scorta di ampia ricerca bibliografica e di esplorazione archivistica in Italia e all’estero, l’Autore propone le Alpi come sfida sotto il profilo culturale, politico, economico, sociale e militare, con attenzione per scienza e tecnologia (in specie l’ingegneria stradale e ferroviaria) e per l’industria turistica da fine Settecento alla Grande Guerra. L’opera è corredata da imponente e pertinente apparato iconografico.
Sabato 17 ottobre alle ore 17.15 presso il recentemente restaurato Teatro Ariston di Acqui Terme, Piazza Matteotti si terrà la cerimonia di premiazione della 48° edizione del Premio Acqui Storia. Sarà condotta da Mauro Mazza, ex direttore di Rai 1 e Tg2 ed Antonia Varini, di Uno Mattina, e sarà il culmine di un intenso programma di eventi, iniziato alla mattina alle ore 10.00 al Grand Hotel Terme di Acqui con l’incontro dei vincitori con la stampa, gli studenti ed il pubblico, orchestrato e moderato da Carlo Sburlati, patron anche dell’altro Premio
Internazionale biennale ”Acqui Ambiente”.
Nel pomeriggio sul palco del Teatro Ariston, oltre alla presenza dei vincitori
delle tre sezioni, le personalità insignite dei premi speciali “Testimone del Tempo”,
“La Storia in TV”, Premio alla Carriera. L’assegnazione del premio Testimone
del Tempo 2015, che rappresenta il momento più prestigioso della manifestazione, vedrà calcare il palco del Teatro Ariston cinque figure di straordinario rilievo nel panorama artistico e culturale contemporaneo: Dario Ballantini, Pietrangelo Buttafuoco, Italo Cucci, Maria Rita Parsi e Antonio Patuelli.
Dario BALLANTINI ha conquistato una eccezionale notorietà televisiva, grazie a un programma di straordinario successo come Striscia la Notizia. Indossando i panni di Valentino e di Papa Francesco, di Roberto Maroni e di Matteo Renzi, di Matteo Salvini e di Angelino Alfano, di Angela Merkel e di Luca Cordero di Montezemolo, di Ignazio Marino e di Gianni Morandi. La galleria di personaggi interpretati con stile e precisione è lunghissima. Come ben sanno milioni di telespettatori.
Sarebbe però estremamente riduttivo classificare Ballantini come “imitatore”. Perché in realtà è un artista completo. Pittore, innanzi tutto. Pittore di grande qualità che ha esposto le sue opere in importanti mostre e gallerie di tutta Europa. Sono molti i teatri più prestigiosi che han visto le esibizioni di Ballantini come attore, come autore, anche come scenografo.
Perché, quando si hanno le doti di Ballantini, l’arte diventa una sola. Si può passare dalla realizzazione di un quadro all’interpretazione di un personaggio comico, dall’imitazione di un cantante alla satira politica. Per raggiungere questi risultati occorre capacità ed occorre anche uno studio approfondito. Non solo della pittura, ma anche degli scenari politici ed economici nazionali ed internazionali. Perché la satira, quando è fatta bene, non può prescindere dalla conoscenza della realtà.
Pietrangelo BUTTAFUOCO ha collaborato con alcune tra le principali testate giornalistiche italiane, dal “Giornale” al “Sole 24 ore”, da “Panorama”, a “Repubblica”, dal “Foglio” di Giuliano Ferrara , al “Fatto Quotidiano” di Travaglio, distinguendosi per la spregiudicatezza e talora per la conclamata irriverenza dei suoi interventi. Ha sempre amato analizzare e commentare i fatti da prospettive inedite, disdegnando intenzionalmente il politically correct, anche a costo di épater i benpensanti e di suscitare scalpore.
Si è sempre dimostrato uno spirito (e un battitore) libero, preferendo restare amico e fedele alla (sua) verità, anziché accattivarsi e blandire il potere e i potenti, quelli amici compresi, non di rado pagando di persona. Presidente per un quinquennio del Teatro Stabile di Catania, per la televisione, oltre ad avere realizzato per La 7 “Giarabub”, ha condotto alcuni programmi, come “Sali & Tabacchi” su Canale 5 (secondo Aldo Grasso, “la migliore trasmissione culturale della Tv italiana”) e “Otto e mezzo” in coppia con Alessandra Sardoni. E’ ospite fisso a Mix 24, la trasmissione di Giovanni Minoli su Radio24.
Il suo talento di polemista e di scrittore si è rivelato in saggi e romanzi via via pubblicati: dal celeberrimo “Le uova del drago” al “Il lupo e la luna”, al “Il dolore
pazzo dell’amore”, a “I cinque funerali della Signora Göring”; a “Cabaret Voltaire”, a
“Buttanissima Sicilia”, a “Il Feroce Saladino”.
Italo CUCCI è, dopo Gianni Brera, il più autorevole ed innovativo giornalista sportivo italiano di questo secondo dopo guerra. E’stato più volte direttore del mitico “Guerin Sportivo “, reinventandolo totalmente nel 1975, del “Corriere dello Sport–Stadio”, del Quotidiano Nazionale, del settimanale “Auto sprint”, editorialista di molti quotidiani italiani, tra cui il “Corriere della Sera”.
Docente universitario di sociologia della comunicazione sportiva alla Facoltà di Scienze Politiche e di giornalismo alla Luiss di Roma. Volto noto del piccolo schermo come ideatore, conduttore ed opinionista di trasmissioni televisive e radiofoniche di successo.
Ha scritto diversi volumi, non solo di sport, vincitore di importanti premi letterari. Grande interesse sta suscitando il suo ultimo libro “Ferrari Segreto” da pochi giorni nelle librerie, dedicato al Mago di Maranello e alle rosse del cavallino
rampante.
Maria Rita PARSI è docente, psicoterapeuta e psicopedagogista, collaboratrice di molti quotidiani e periodici, nonché volto noto della nostra televisione in qualità di psicologa ed opinionista. Oltre ad aver fondato e dirigere tuttora la Scuola Italiana di Psicoanimazione, è componente del comitato ONU per i diritti per l’infanzia e ha sempre rivolto al mondo dei bambini e degli adolescenti uno sguardo affettuoso e attento, cercando di esplorarlo in profondità, di portarne alla luce la misteriosa ricchezza e di disegnarne il complesso profilo con quel “rispetto” a cui, per l’appunto, si faceva cenno.
Per la Parsi – amare i nostri figli “non basta”, bisogna cercare di capire quello che “non dicono”, dobbiamo renderci conto che parole e comportamenti segnalano una realtà interiore che non può essere costretta nella maglie di una pedagogia approssimativa , ma deve essere “letta”, con delicatezza di cuore e di intelletto, come un mondo tutto da scoprire. Maria Rita Parsi si è mossa sempre in questa direzione con una “ricerca sul campo” aperta agli aggiornamenti e promuovendo una serie di importanti iniziative nazionali ed internazionali.
ANTONIO PATUELLI è stato eletto all’unanimità nel 2013 Presidente dell’ABI (Associazione Bancaria Italiana). Cavaliere del Lavoro, sottosegretario di Stato al Ministero della Difesa nel Governo Ciampi, giornalista. In ognuna delle attività che ha affrontato, Antonio Patuelli si è sempre contraddistinto per apacità, intelligenza, professionalità. Riuscendo a coniugare impegni diversi, affrontati sempre con successo. Patuelli è al vertice dell’associazione bancaria italiana ma è anche presidente dal 1995 della Cassa di Risparmio di Ravenna e titolare di una prestigiosa azienda agricola.
Nonostante il poco tempo libero a disposizione, è riuscito in questi ultimi mesi anche a scrivere un nuovo libro, “Nuova Europa e neonazionalismo”. Uno sguardo d’insieme su quanto sta avvenendo in Europa, sui sogni dei fondatori, sulle disillusioni attuali. Scritto con la competenza di chi si occupa di economia e di
finanza, ma anche con la passione civile di chi ha un ruolo di primo piano nella vita
italiana.
L’Italia, che spesso non ama i banchieri, prova ancora un atavico rispetto per
chi si occupa di lavoro, impresa ed agricoltura. Patuelli, anche in questo settore, ha
saputo coniugare la conoscenza tecnica, gli studi approfonditi, con l’attenzione agli aspetti più profondi di un lavoro antico. Ai vertici dell’Associazione bancaria ha portato le sue qualità, la sua capacità di osservare, di comprendere, di interpretare. In uno scenario difficile, complesso, globale. Conquistando il rispetto e l’ammirazione generale per l’onestà intellettuale, la correttezza, la capacità di guardare al futuro.
Il premio La Storia in TV 2015, inserito per la prima volta nei palmares dell’Acqui Storia nel 2003 e giunto quest’anno alla sua tredicesima edizione, vuole rendere un significativo omaggio a Gigi MARZULLO e alla sua significativa carriera di autore e conduttore televisivo (dal 14 maggio 2013 è capo struttura cultura della prima rete RAI).
Ha scritto qualcuno che Gigi Marzullo, è una “garanzia”, ci “garantisce”, ci “rassicura”, con una presenza che è ormai, da anni, un appuntamento irrinunciabile per gli insonni cercatori di cultura. Un pubblico più ampio di quel che si creda e a cui Marzullo presenta- con uno sperimentato “taglio” televisivo fatto di domande e interviste, dibattiti e immagini di repertorio- una ricca offerta di argomenti storici. L’uomo che, “a mezzanotte e dintorni”, viene a parlarci “sottovoce”, sfogliando le pagine di “mille e un libro”, tocca molteplici corde, stimola ogni sorta di curiosità storica e letteraria, si apre alla più varia umanità, con i diretti autori e protagonisti, attraverso un approccio sempre garbato, ma al tempo stesso puntuale.
Perché il celebre “tormentone” marzulliano “si faccia una domanda e si dia una
risposta” significa che il pubblico vuol sapere chi ha davanti e che dunque bisogna
farsi capire. Essere convincenti e non reticenti. In particolare quando si ha a che fare con la storia. Più in particolare ancora quando si ha a che fare con la storia del nostro tempo dove è facile peccare in “pensieri, parole, opere e omissioni”.
Sempre paziente e amabile, l’insonne Marzullo indaga. E, se necessario,
“stana”. Perché sa che la storia non vuole zone d’ombra, giudizi sommari, pregiudizi ideologici. Lo spettatore vuol vederci chiaro. Più che mai quando scocca la mezzanotte (e dintorni).
Il Premio speciale “Alla Carriera”, istituito nel 2009 da un’idea ed un progetto di Carlo Sburlati , è stato conferito a Giuseppe GALASSO.
Tra i massimi storici italiani del Novecento, unisce ricerca scientifica, alta divulgazione ed impegno civile. Alunno e poi segretario dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici fondato da Benedetto Croce, libero docente dal 1963, ordinario di storia moderna e medievale all’Università Federico II di Napoli dal 1966 al 2006,
accademico dei Lincei dal 1977, presidente della Società Napoletana di Storia Patria
dal 1980, ha pubblicato opere fondamentali sulla storia del Mezzogiorno, anche in
collaborazione con Rosario Romeo, e ha ideato e diretto la Storia d’Italia in 24 volumi, aperta dal suo incisivo affresco dell’Italia come problema storiografico.
Giuseppe Galasso al magistero storiografico ha accompagnato la partecipazione al dibattito culturale con articoli storiografici e politici in quotidiani e settimanali. Sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni Culturali e ambientali (1983-1987) e al Ministero per l’Intervento straordinario nel Mezzogiorno (1988-1991), ha legato il suo nome alla legge per la tutela dei beni naturalistici e bientali, universalmente apprezzata. Con la sua opera Galasso insegna che la meditazione storiografica non solo è sempre storia contemporanea e visione del futuro ma anche diuturno impegno civile.
L’Acqui Storia vanta il Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Patrocinio del Senato della Repubblica, il Patrocinio della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo. Il Premio ogni anno è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme. La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si conferma partner fondamentale dell’iniziativa, che si avvale inoltre del contributo della Regione Piemonte, Egea, Istituto Nazionale Tributaristi, CTE, BRC, Terme di Acqui, Collino e Gruppo Benzi.
L’Acqui Storia è gemellato con il Festival LUCCAUTORI – Premio Racconti.