Sul caso della casalinga di Costigliole scomparsa, per ora nessun indagato

CESTE ELENASono state sospese dal Prefetto di Asti a causa delle cattive condizioni meteorologiche, le ricerche della casalinga Elena Ceste, 38 anni (torinese d’origine), scomparsa dalla sua casa di Motta di Costigliole d’Asti, dove viveva, in regione San Pancrazio, con il marito Michele Buoninconti, vigile del fuoco di Alba, e i quattro figli (dai 5 ai 13 anni).

La giovane donna, prima di allontanarsi, venerdì 24 gennaio, dalla sua abitazione senza occhiali, senza borsa, senza documenti, senza cellulare e con l’auto lasciata parcheggiata in cortile, aveva chiesto al marito di accompagnare lui a scuola, a Costigliole, i figli perché non si sentiva bene.

L’ultima a vederla una vicina di casa che, nell’accompagnare i figli a scuola, avrebbe visto Elena nel giardino di casa, vestita in modo leggero, con una maglietta a maniche corte. Al rientro a casa del marito, verso le ore 8.30, la donna era già scomparsa. La donna potrebbe aver lasciato la sua casa a bordo di un’auto o volontariamente oppure costretta.

Dopo averla cercato invano, verso mezzogiorno Michele Buoninconti si è rivolto ai carabinieri di Costigliole, facendo scattare le ricerche (cui ha partecipato lo stesso Michele) che hanno visto operativi, oltre ai carabinieri del comando di Canelli e della stazione di Costigliole, i Vigili del fuoco di Asti, Alba, Cuneo e Volpiano, la Protezione Civile di Costigliole, Calosso, Canelli, Isola, Montegrosso, Nizza e Coazzolo e il nucleo cinofili “Sirio” di Asti.

Tutta la zona è stata battuta (anche con l’ausilio di cani), senza tralasciare le sponde del fiume Tanaro, i pozzi, le cisterne, le serre e i rustici. Elena Ceste sembra essersi volatilizzata nel nulla.

“Tutto quello che era da verificare è stato verificato. – ha dichiarato Lorenzo Repetto capitano della Compagnia di Canelli – Allo stato attuale restano però aperte tutte le ipotesi e sono ancora in atto tutti gli accertamenti possibili di cui, ovviamente, non è a conoscenza neppure il marito della scomparsa. Per ora l’ipotesi più accreditata sembra quella dell’allontamento volontario. Le ricerche sono state portate avanti per chilometri, battendo il territorio palmo a palmo. Ma per il momento non c’è alcun iscritto nel registro degli indagati.”

Il caso è rimbalzato mediaticamente su diversi canali televisivi, occupando ampi spazi di trasmissioni come Quarto grado e Chi l’ha visto?. Il marito, molto provato, si è lasciato andare ad uno sfogo, avanzando anche l’ipotesi di un rapimento da parte di «un conoscente che aveva anche inviato a Elena parecchi messaggini sia sul cellulare che via e-mail», collegandola al fatto che, mentre stava accompagnando i figli a scuola, aveva incrociato l’auto grigia di quell’uomo.

Il riserbo degli inquirenti del comando provinciale di Asti, del comando di Canelli e della stazione di Costigliole è però massimo. Proprio sul cellulare e sul computer con tutta probabilità si concentrano le attenzioni degli investigatori.

Intanto in paese ci si interroga sulle sorti di quella mamma e dei suoi bambini, di quella famiglia riservata e molto religiosa che risiede soltanto da una decina d’anni in paese e che frequentava con assiduità la Messa domenicale. Tutta la comunità di Costigliole, in testa il sindaco Giovanni Borriero, partecipa al dramma che la famiglia sta vivendo.