La Cantina di Vinchio e Vaglio si attiva per la sfida Unesco

Da sinistra: Noè, Brignolo, Giordano, Laiolo

A conclusione di un’annata vitivinicola “straordinaria nella sua normalità”, la Cantina Sociale di Vinchio e Vaglio Serra ha lanciato l’ennesima sfida della sua ormai ultracinquantennale storia “orientata alla qualità”. Nessun vino nuovo, infatti, per il prossimo anno, fatta eccezione per il Metodo classico da sole uve Barbera Tre Vescovi Rosè che viene presentato in questi giorni nella versione “36 mesi”, bensì l’accreditamento come Fattoria didattica e Agenzia turistica. Due termini da intendere nell’intenzione di diventare nei prossimi mesi il punto di riferimento per la conoscenza e la promozione del territorio in cui nascono i suoi celebri vini e che è al centro della “core zone” Nizza e la Barbera del riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità Unesco.

“Per una volta – ha affermato il presidente della cantina, Lorenzo Giordano durante l’incontro stampa di presentazione dei programmi 2015 (venerdì 5 dicembre) – il termine “terroir”, tante volte usato a sproposito, sarà interpretato nel suo significato più vero: territorio, persone, vini e tutto ciò che di buono si produce nella nostra area di competenza”.
L’azione della cantina si sposta dunque dalla finora esclusiva produzione di vino a quella della promozione e valorizzazione del territorio in cui operano i viticoltori associati con l’obiettivo dichiarato di far conoscere il territorio, far degustare i vini, far consumare i piatti tipici dell’Alto Monferrato.

Un’azione, ha spiegato il direttore della Cantina, Ernestino Laiolo che passa dalle parole ai fatti con una serie di realizzazioni e attività il cui avvio è ormai imminente: il 20 e 21 dicembre, infatti, sarà inaugurato il punto vendita completamente rinnovato che d’ora in avanti sarà aperto, interrompendo una lunga consuetudine della Cantina, il mattino di ogni domenica. Lo stesso punto vendita avrà spazi riservati ad un corner di prodotti tipici della zona (e non solo) e ad assaggi di qualità – tutti rigorosamente con bicchieri in vetro – e piccoli sfizi gastronomici. Anche la grande barricaia della Cantina è stata oggetto di un importante restyling che, accanto alla piccole botti di affinamento, ospita ora uno spazio di accoglienza per i visitatori ed un’area per le degustazioni guidate.

Nel progetto di risistemazione del locale anche la possibilità di un’esposizione dei magnifici reperti fossili di cui sono ricche le colline di Vinchio e Vaglio Serra. Infine si sta avviando un’attività di Agenzia turistica a servizio di tutti coloro che vogliono conoscere il territorio delle “colline del vino”: percorsi e soggiorni tra i vigneti, grazie alla collaborazione con i ristoranti e gli agriturismi della zona per ricevere nel migliore dei modi gli enoturisti ed i “gastronauti” dell’Unesco.

Le difficoltà dell’annata vitivinicola 2014 – “non avremo vini grandissimi, ma sicuramente buoni” – sono state spiegate dall’enologo Giuliano Noè, da sempre prestigiosa mente tecnica della Cantina, mentre alcuni dati economici sull’andamento degli ultimi dodici mesi sono stati illustrati da direttore Laiolo. Con un fatturato che sfiora ormai i 10milioni di euro (9,470 per l’esattezza) di cui 6,5 sul mercato italiano e 3 su quello estero (+30% rispetto ai 12 mesi precedenti), la Cantina di Vinchio e Vaglio Serra ha registrato, in controtendenza alla media nazionale, un lieve aumento delle bottiglie vendute (oltre un milione e seicentomila) ed un sensibile incremento del numero dei bag-in-box arrivati a circa 330mila in un anno. Situazione che ha consentito di pagare ai soci poco più 7 euro al miriagrammo il complesso delle uve conferite, con una punta di 8,08 al mg. per quelle di Barbera d’Asti.
Ora gli obiettivi commerciali sono quelli di una lenta ma costante espansione sul mercato italiano, con particolare riferimento alle regioni del Centro Italia, ed un impegno crescente sui mercati esteri di cui si occupa, da quattro mesi a questa parte, Tessa Donadieu, entrata a far parte dello staff di Vinchio e Vaglio dopo i brillanti risultati conseguiti negli ultimi anni alla Cantina del Dolcetto di Clavesana.

A chiudere l’incontro è stato il neo presidente della Provincia di Asti, avvocato Fabrizio Brignolo, che ha indicato nella gestione della Cantina un modello da seguire, soprattutto alla luce del corretto ed efficace uso del riconoscimento Unesco, traendone anche qualche interessante spunto di futura promozione del vino nel Comune di Asti di cui è, come noto, sindaco dal 2012.

, , ,