>> La ghiandaia di via Alba innamorata di Francesco

La ghiandaia è timida e spesso evita l’uomo, probabilmente perché per molto tempo è stata perseguita; velocemente però, laddove è lasciata tranquilla, si abitua alla compagnia umana.

Così è accaduto nella semicentrale via Alba, a Canelli, i cui residenti ancora si stupiscono della bellissima ghiandaia ‘Poli’, innamorata del suo padrone Francesco Battaglia.

“Sicuramente abbiamo avuto occasione – così viene descritto il volatile nel sito Internet specializzato www.animalieanimali.it  – di udire le aspre grida della ghiandaia nei boschi decidui, in particolare nei boschi di querce in prossimità delle campagne aperte.

Con il suo forte becco si nutre di ghiande, semi, frutti, piccoli invertebrati; non disdegna vertebrati di piccole dimensioni e resti animali. Nella stagione riproduttiva la dieta è rappresentata da insetti degli alberi, oltre che da ghiande e foglie di quercia. Nella gola possono essere trasportate sino a 9 ghiande (e sino a 90 pinoli).

Queste sono poi nascoste sottoterra ed utilizzate durante l’inverno, quando il cibo fresco scarseggia. Le ghiandaie dimostrano un’eccezionale memoria visiva, riuscendo a scovare le ghiande nascoste a distanza di tempo, anche quando al di sopra c’è una coltre di neve di 40 cm. Tra la ghiandaia e gli alberi che producono ghiande, come la quercia, c’è un mutuo rapporto: da un lato questo uccello affida alle ghiande l’importante ruolo di riserva di cibo per affrontare l’inverno, dall’altro l’abitudine della ghiandaia di portare le ghiande in luoghi distanti e di seppellirle fornisce un importante mezzo di dispersione alla quercia.

A differenza della gazza, la ghiandaia non vive in stormi nemmeno al di fuori della stagione riproduttiva. Si possono, tuttavia, osservare aggregazioni di 3-20 individui strillanti non accoppiati.

La ghiandaia è una specie monogama: non solo la coppia dimostra fedeltà per il periodo dell’accoppiamento, ma per tutta la vita.

La deposizione delle uova avviene all’inizio di aprile su un nido costruito tra i rami o, raramente, utilizzando un buco sull’albero. Il nido internamente è ammorbidito con foglie, erba, peli e raramente con piume. Qui sono deposte 5-7 uova che sono incubate per 2-3 settimane. I giovani lasciano il nido dopo circa 3-4 settimane.

Solitamente questo corvide non lascia la propria regione nel periodo invernale, ad eccezione degli spostamenti che si registrano nei paesi più nordici.”

Tornando alla nostra protagonista ‘Poli’, la moglie di Francesco racconta: “Appena Francesco arriva  a casa per il pranzo, arriva subito anche lei, bella, dal piumaggio marrone, bianco e azzurro.

In attesa del pasto, va  e viene, gioca – litiga con il cagnetto Billo, ruba le pesche, si accosta e mangia la carne accanto a noi.  Boccone preferito, però, sono i crackers che tengo sempre in tavola pronti all’uso, per qualunque momento venga a trovarmi”.

Ma – le chiediamo curiosi – come è nata questa vostra travolgente passione?
“Scandalosa, direi, perché bacia solo Francesco.

Comunque, è andata così: a gennaio l’abbiamo raccolta implume in strada. Collocata sul balcone, nella gabbia che per sedici anni fu del merlo (il grande spasso di via Alba), è stata inizialmente allevata a latte e pane. A maggio, l’abbiamo liberata”.

E adesso?
“Vola sugli alberi qui attorno. Quando la chiamo, o ha sete – fame (ormai mangia soprattutto carne tritata,  crackers e frutta),  la bella arriva a casa sua, come ha potuto vedere e fotografare.

Ma anche noi, per paura che si innamori di qualche maschio e possa scappare di casa, abbiamo fotografato anche le scene del  bocca a bocca con mio marito”.
Scene incredibili! “A cui, tanti,  soprattutto bambini, mi chiedono di  assistere”.

Tenuto conto che la ghiandaia è monogama e che resta fedele al compagno per tutta la vita, Francesco può starsene tranquillo!