I 63 trifolao canellesi unitamente agli altri 1200 astigiani e i circa seimila piemontesi, da mercoledì 15 settembre, hanno ripreso a cercare il prezioso tubero Magnatum Picco. Lo potranno fare fino al 31 gennaio 2011.
Al momento, non ne sono incoraggiati: esemplari di piccola taglia, di qualità modesta. “Si tratta di tartufi ancora in fase di maturazione – informa il Cav. Piercarlo Ferrero, titolare del noto ristorante San Marco, presidente dal 1976 (anno di fondazione) dell’associazione dei trifolao canellesi, tra le più vecchie dell’Astigiano, recentemente riconosciuta dalla Regione – Noi comunque siamo per ‘la libera ricerca’ e non per i Consorzi. E questo anche perché in zona non ci sono aree demaniali e noi andiamo sempre a cercare in casa altrui”.
Promette bene la stagione? “Per ora fa ancora abbastanza caldo. Ma, tenuto conto dell’umidità del terreno e della buon estate, mi sembra che la stagione possa presto rivelarsi buona. Speriamo solo che non tiri troppo vento che asciugherebbe il terreno”.
Ma da anni la produzione è in diminuzione. “E questo anche a causa dello scorretto comportamento di alcuni ‘scavatori’ che non ricoprono bene le buche e dell’aumentato taglio delle piante tartufigine (pioppi, salici, tigli, querce, nocciole…)”.
Ci sono novità, in arrivo?
“Partiremo con la ‘Casa del trifolao’, nell’ampio terreno concessoci dal Comune, davanti ai Salesiani, dove metteremo a dimora le piante e dove porteremo i turisti a cercare i tartufi. In questa operazione, a turno, noi soci ci siamo già impegnati ad accompagnare i turisti, che, sempre più numerosi, chiedono di vedere e partecipare alla ricerca. Un vero valore aggiunto”.
E poi: “Tanti anni fa via Alba si chiamava ‘Viale dei tigli’, Eldorado dei trifolao. Ora sono vecchi, con le radici sotterrate nell’asfalto. Non sarebbe male venissero rimpiantati. Un’altra iniziativa l’abbiamo suggerita al Comune: perché non ombreggiare il nuovo svincolo (gira per 130/150 metri attorno alla Casa della salute – in pieno cantiere) che collega via Alba a via Solferino, con tigli, che saremmo noi trifolao a sistemare?”