“Tanti i titoli di giornali quando ci sono gli incidenti mortali, quando gli agricoltori protestano per i danni subiti, quando la biodiversità, la salute, la sicurezza sono in pericolo – osserva Confagricoltura – poi, nessuna azione concreta. Una cosa è certa: il problema esiste e va affrontato e risolto. Chi dovrebbe agire, oltre ad essere inerte, si nasconde colpevolmente”.
“Abbiamo una normativa superata – evidenzia Confagricoltura – che affida la gestione della selvaggina al mondo venatorio, che ha ormai messo in evidenza tutti i suoi limiti.
Estraniare gli agricoltori, che ospitano la selvaggina sui loro territori, dalla sua gestione, si è rivelato un errore grandissimo”.
Le tante inerzie derivanti da una legislazione che demanda alle Regioni, spesso inattive, il compito di governare la materia e di intervenire e correggere le storture, hanno prodotto una situazione inaccettabile, denunciata anche dal Tribunale di Palermo che – a seguito di aggressioni di cinghiali a cittadini – ha sottolineato la responsabilità delle amministrazioni pubbliche nel caso non siano stati adottati piani mirati di contenimento.
Confagricoltura esorta ad uscire dalla sterile fase della contrapposizione tra mondo venatorio e mondo ambientalista, acquisendo tutti la consapevolezza che il problema della gestione della fauna va affrontato anche con misure che prevedano il riequilibrio delle presenze faunistiche sul territorio.
A questo proposito il direttore di Confagricoltura Asti Mariagrazia Baravalle rincara la dose affermando che: “le amministrazioni a tutti i livelli non devono essere ostaggio di pochi ambientalisti, peraltro spesso tecnicamente impreparati, ma ascoltare le istanze ed i suggerimenti degli agricoltori, reali custodi del territorio”.
L’Organizzazione degli agricoltori chiede il monitoraggio obbligatorio su scala regionale e nazionale delle popolazioni di ungulati e l’avvio di azioni straordinarie di prelievo, superando tutte quelle previsioni normative che limitano gli interventi.
“Siamo di fronte a una vera e propria emergenza che richiede la collaborazione di tutti gli attori, agricoltori, cacciatori, selettori, e se serve anche delle forze dell’ordine e dell’esercito per dare una risposta immediata”.
“Occorre infine prevedere – conclude Confagricoltura – adeguati indennizzi per i danni diretti e indiretti che subiscono le aziende agricole e snellire le procedure per valutazione dei danni e del conseguente tempestivo ristoro”.