Passepartout 2017: l’allarme ambientale di Luca Mercalli

Un folto ed attentissimo pubblico ha partecipato all’incontro del 6 giugno con Luca Mercalli nel meraviglioso cortile della Biblioteca civica di Asti nell’ambito di Passepartout 2017.

Il climatologo, presidente della Società metereologica Italiana ed illustre scienziato ha parlato dell’antropocene, l’epoca geologica attuale, in cui l’ambiente terrestre viene fortemente condizionato dagli effetti dell’azione umana.

Mercalli, servendosi di grafici ed immagini, ha tracciato un quadro allarmante delle condizioni del nostro pianeta che si fanno rapidamente più critiche a causa dell’intenso uso di combustibili fossili e di comportamenti e di politiche non rispettose dell’ambiente.

I suoi, come quelli di numerosissimi scienziati, sono allarmi che purtroppo non vengono convenientemente considerati dal mondo della politica mondiale. Preoccupante è la situazione dei nostri ghiacciai che si ritirano vistosamente, della desertificazione che avanza, dell’aumento della temperatura delle acque degli oceani, dell’eccessivo uso del suolo agricolo per fini non legati alla produzione di cibo.

L’aumento del livello degli oceani dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e della dilatazione delle loro acque rischia di provocare allagamenti di ampie zone costiere, che a causa anche della salinificazione delle falde acquifere possono determinare fenomeni migratori di vastissima portata non solo dagli atolli del Pacifico, ma ad esempio dal Bangladesh, paese con una popolazione di oltre 100 milioni di abitanti.

Altri pericoli derivano dalla dispersione nelle acque dei frammenti delle materie plastiche che finiscono nell’apparato digerente dei pesci e di conseguenze nelle loro carni, dai viaggi low cost non necessari che producono enormi emissioni di anidride carbonica.

A questi la politica mondiale dovrebbe porre freno con pesanti imposte dirette a far pagare danni ambientali provocati dai medesimi. Sotto accusa è anche l’eccessivo consumo di carne rossa prodotta negli allevamenti intensivi dei bovini, animali che rilasciano nell’ ambiente notevoli quantità di metano, gas che concorre all’aumento della temperatura del pianeta.

Per Mercalli l’umanità è ad un bivio. Se provvede ad invertire la rotta si è ancora in tempo per rientrare nei limiti di sostenibilità della Terra, altrimenti, se si giunge entro la fine del secolo ad un aumento della temperatura globale di circa 5°, per l’umanità servirebbero almeno tre pianeti Terra, e ne abbiamo uno solo.

Il costo sarà pagato dai paesi più esposti al rischio dei cambiamenti climatici. L’inversione di rotta è possibile non solo mediante accorte politiche di custodia dell’ambiente realizzate dai governi del pianeta, ma anche grazie a comportamenti virtuosi di ogni cittadino.

Tra questi ha ricordato come l’ acquisto di prodotti ortofrutticoli di stagione e di prossimità riducano l ‘impatto ambientale, invece più un prodotto ortofrutticolo ha viaggiato in autocarro o in aereo più petrolio è stato bruciato per giungere a destinazione.

Ha continuato suggerendo la riduzione del consumo di carni rosse, l‘impegno per lo stop al consumo del suolo fertile, il risparmio energetico familiare, l’installazione degli impianti fotovoltaici e termici, il lavoro a distanza che evita lunghi viaggi.

Non ultimo ha ricordato la riduzione dei rifiuti solidi urbani con un pressante appello a fare il compostaggio domestico senza consegnare alla raccolta differenziata del verde degli orti e dei giardini che, se trasportato a distanza con automezzi che consumano carburante, reca danno al pianeta Terra.

Al termine della conferenza il pubblico ha tributato al relatore un lungo e caloroso applauso che lascia sperare che le sue parole non siano state pronunciate invano.