Pietro Cirio (Agrinsieme Moscato): «La nostra proposta di sbloccaggio è stata accolta»

 

CIRIO PIETROPietro CirioLa Regione Piemonte ha comunicato, ieri 12 febbraio, lo sbloccaggio dei 5 quintali per ettaro di rimanenza di Moscato che ora diventano docg e sono a disposizione delle Case spumantiere per soddisfare importanti commesse ed esigenze impellenti di mercato.

«Come Agrinsieme Moscato – dichiara il presidente Pietro Cirio – siamo stati i primi ad avanzare, in sede di commissione paritetica, l’ipotesi del blocage/deblocage un dispositivo che, già utilizzato da tempo dalla filiera dello Champagne, consente di modulare la produzione di vino a secondo delle esigenze del mercato. E oggi – aggiunge Cirio – siamo contenti e soddisfatti che molte associazioni di categoria abbiano seguito il nostro pensiero nel segno di una fattiva collaborazione tra parte agricola e Case spumantiere. Ringraziamo Regione Piemonte e Consorzio di Tutela dell’Asti per la preziosa e insostituibile opera di mediazione e collegamento tra le parti svolta anche in questo caso. E consideriamo favorevolmente il fatto che il mondo del moscato stia cominciando a fare squadra in modo fattivo, sia pure nel rispetto dei ruoli specifici di ogni parte della filiera».

Lo sbloccaggio dei 5 quintali per ettaro di moscato atto alla docg significherà per i vignaioli un introito economico di circa 325 euro ad ettaro in più, con una resa docg totale che, con il deblocage, risulta fissata per la vendemmia 2013 a 100 quintali/ettaro.

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