La Provincia di Asti è presente alla 44ª edizione del Vinitaly (8 12 aprile), inaugurata giovedì 8 aprile dal presidente della Repubblica Giorgio Napoletano, presenti Flavio Tosi, sindaco di Verona, e Luca Zaia, neo presidente della Regione.
Lo stand espositivo è ben sistemato nell’area istituzionale Unioncamere Piemonte finalizzato, in particolare, alla promozione della Barbera d’Asti Docg, allestito in collaborazione con la Camera di Commercio di Asti, il Consorzio Tutela Vini d’Asti e del Monferrato e la CrAt.
Barbera. Prima che al Vinitaly, la nuova, forte immagine della Barbera è fiorita, giovedì 1 aprile, al castello di Moasca. Giustamente. L’hanno presentata il presidente Vincenzo Gerbi e il direttore Patrizia Barreri del Consorzio di Tutela, il presidente della Camera di Commercio Mario Sacco, l’assessore provinciale Fulvio Brusa e Francesco Degiovanni della CrAt. Per la prima volta insieme (e non solo per la prima volta) al Vinitaly.
Per incassare nel mondo, la fiducia, la stima, l’immagine che si merita, la Barbera è partita da casa sua, vestendosi di un’ impronta digitale che si trasforma in un caldo calice, su sfondo rosso – rosa, affiancato da una piccola ‘g’, orma indelebile del territorio, ben accompagnato dallo slogan “Doc da sempre. Da oggi anche garantita”.
E la nuova bandiera della Barbera ha cominciato a sventolare, giovedì 8 aprile al Vinitaly, con 154 etichette tutte con tanta voglia di lasciare il segno, “l’impronta del territorio”, nello stand del Consorzio di tutela, Camera di Commercio e Provincia.
Sull’onda del forte e comune entusiasmo il nuovo logo della Barbera ha colorato tutto il Vinitaly, a cominciare dagli stand (con 102 cantine vitivinicole e le teche con le terre in cui cresce l’uva) dei vignaioli di Barbera, dislocati soprattutto nel padiglione 9, ‘la casa del Piemonte’ (ma anche tra l’8 e l’11), dove si è notato il bottiglione della Barbera del nicese Piergiorgio Scrimaglio (altro sette metri) e, non solo provocatoriamente, la degustazione del giovane birraio Luca Garberoglio di San Marzano Oliveto, nello stand di famiglia ‘Carussin’.
Al padiglione 8, i dodici vignaioli della Langa astigiana, guidati da Gianfranco Torelli di Bubbio, si sono presi la loro rivincita di consensi con il manifesto: “Biologico? Oggi tutti ne parlano, i Trimillii da 30 anni lo fanno”. Il metodo biologico è una scelta di vita e di lavoro propugnata anche dall’Azienda Isolabella di Loazzolo, alla sua prima a Verona, con il nuovo Pinot nero.
Notevole assenso poi è stato tributato alla degustazione dei sette vini ‘indimenticabili’ delle prime 50 vendemmie, dal Barolo alla Barbera, della Michele Chiarlo di Calamandrana.
Non sono passate assolutamente inosservate le distillerie Berta di Casalotto di Mombaruzzo (pad. 9) con le etichette della linea ‘Primaneve’.
Impossibile poi non decantarsi all’effervescente stand ‘da vivere’ del Consorzio dell’Asti al padiglione 7B, di 380 mq, dalle edonistiche suggestioni uscite da un’idea dell’Arch. Andrea Capellino di Asti e realizzate dell’artigiano canellese Matteo Pallavidino.
Molte ed originali le iniziative dei singoli vignaioli ed aziende.
Sabato 10 aprile, nell’area istituzionale, il gruppo astigiano si è compattato, alle 11, per la presentazione di “Asti: un territorio della tradizione e della innovazione” con la partecipazione del presidente della Provincia Maria Teresa Armosino, gli assessori provinciali all’Agricoltura Fulvio Brusa e Giovanna Quaglia che hanno illustrato le iniziative dedicate alla Barbera. E’ poi stato presentato il volume “Il nostro vino quotidiano” con disegni di Guarente (Spettattore editore), abbinato ad un cofanetto contenente due bottiglie di Barbera d’Asti Superiore 2007. Il libro ripropone alcuni testi dell’edizione del 1981 (interventi di Giovanni Arpino, Franco Piccinelli, Davide Lajolo, Gino Nebiolo e Livio Burato) con l’aggiunta di altri testi a cura di Sergio Miravalle, Vanni Cornero, Ercole Zuccaro e Paolo Guercio. Presenti ricette di piatti con il vino a cura di Giovanni Goria e Piero Bava (Accademia della Cucina Italiana), ricette di cocktails di Beppe Sola e le Doc curate da Michele Alessandria Direttore Onav.
Determinante, come sempre, la partecipazione femminile piemontese che, tra l’altro, ha presentato la ricerca nazionale ‘La vigna in rosa’, ‘Donne in vigna’ con Patrizia Chiazza, e il nuovo programma dell’Associazione Nazionale Donne del Vino con Michela Marengo, Giusy Mainardi e Piera Genta.
E la migrazione del popolo delle vigne, per cinque intense giornate, ha transumato, alla grande, in quel di Verona, con i suoi gioielli ed eccellenze: 600 espositori, armati di enorme coraggio.