Lunedì 24 gennaio ad ascoltare la relazione del presidente Roberto Marmo sul bilancio della Cantina Sociale di Canelli (At) c’erano i 150 soci, giornalisti, fotografi, personaggi come Mario Sacco, Pietro Cavallero, Gabriele Andretta, Annalisa Conti, Nino Perna, il presidente dell’assemblea Giovanni Bosca.
“Dall’anno scorso – ha aperto Marmo – non più una perdita e nel 2010 soltanto risultati positivi. Questo dopo anni di pesanti perdite e nonostante la recessione mondiale”.
A certi risultati non ci si arriva per miracolo, ma grazie a tanta fiducia, ottimismo, fantasia, cooperazione, sforzo e “gioco di squadra”. E qui il riferimento all’opera del grande ‘coordinatore’ dott. Pierstefano Berta, direttore della Pernod Ricard Italia è più che ovvio.
Grazie all’acquisizione della produzione del ‘Canei’, la Cantina svolge attività nel settore della vinificazione secondo metodi moderni e razionali, produce in partenariato prodotti a marchio ‘Canei’, con una linea di imbottigliamento operativa dal novembre 2009 con contratto ‘dieci + due anni’ rinnovabili a decisione della Cantina; grazie alla firma del contratto definitivo con la Multinazionale Olandese ‘Baarsma’ che ha mercati importanti, ora accessibili anche ai prodotti della Cantina.
“Nel volgere di dodici mesi – ha proseguito Marmo – si è passati da un clima fiducioso ottimismo ad un’atmosfera di grandi prospettive specie nei paese dell’Est. Sarà lì la nostra vera crescita, grazie anche alla disponibilità cercata e caparbiamente trovata ai Fondi Ue per la comunicazione e valorizzazione della nostra attività e dei nostri prodotti”.
Traguardi importanti, grazie al lavoro della ‘squadra’ e della cooperazione verso un nuovo ruolo della Cantina Sociale nella cultura, nell’arte e nelle moderne tecnologie di impiantistica ecosostenibile che ne miglioreranno l’immagine.
Fatturato. I risultati forniti da Marmo, nero su bianco, trasbordano, “all’attenzione del Piemonte vinicolo”. Il fatturato, sotto la sua gestione, è passato dagli 850 mila del 2004 agli oltre 4 milioni di euro del 2010, con un picco di di circa 2 milioni sui 1.898.940 euro del 2009.
E’ poi grazie all’accordo con gli Olandesi della Baarsma sono fortemente aumentate le vendite: il 75% con l’estero e solo il 20% in Italia: 44% nell’Unione europea, 20% in Usa, 8% in Corea (!), 4% in Svizzera, 3% in Cina (!) e 1% altro.
Le bottiglie prodotte, dalle circa 400 mila del 2004, sono passate ai circa 12 milioni, con i 2 milioni della Cantina.
Occupazione. Un’altra voce positiva arriva dal mantenimento, anzi, dalla crescita dei livelli di occupazione, in merito alla quale è previsto un più diretto coinvolgimento dei dipendenti.
Soci. Non del tutto chiaro è risulta il passaggio relativo al pagamento dei soci conferitori “Pensiamo di poter garantire essere questo l’ultimo anno dei pagamenti rateizzati. Dal 2011 dovremmo, se possibile, tornare alle due rate annuali, grazie alla collaborazione ed al lavoro di tutti”.
Progetti. Impegnativi e numerosi i progetti: possibile un nuovo impianto di pigiatura; ristrutturazione della sede di via Bosca (foresteria e eno-shop); predisposizione della struttura per contenimento dei vini della Cantina di via Bosca in località Pianezo; acquisizione completa ‘ex Canei’; accorpamento delle linee di imbottigliamento; installazione pannelli fotovoltaici sulle sedi (per acqua calda ed energia elettrica); depurazione acqua e riuso dei reflui.
Tra le possibili espansioni della produzione, è in progettazione la linea di alcolici e grappe a marchio Cantina sociale.
Immagine. In questo senso sono già state avviate iniziative editoriali di grande pregio e alto valore culturale come il brindisi per il 270° anniversario della Fondazione del teatro regio di Torino: “Noi abbiamo collaborato con un metodo classico, la Cuveè del Regio che sarà una delle novità che presenteremo al prossimo Vinitaly, unitamente ad una nuova gamma di prodotti. Inoltre abbiamo prodotto il filmato ‘L’oro delle colline: il Moscato di Canelli e lo sviluppo sostenibile’. Inoltre sono previsti nuovi progetti per l’immagine con potenziali clienti giapponesi.
Consorzio. Netta la presa di posizione di Marmo sulle “divisioni e polemiche sterili sul Consorzio. Come Cantina Sociale siamo contrari alle liti e alle contrapposizioni. Le Cantine sociali sono e rimangono elemento certo e cardine della filiera. C’è bisogno di un rinnovato spirito di squadra che serva a garantire la necessaria continuità del sistema per affrontare al meglio le sfide di un mercato sempre più difficile ed aggressivo”.