Con una simpatica ed applaudita stretta di mano, ‘epocale’ per qualcuno, tra il direttore Coldiretti astigiano Antonio Ciotta ed il segretario provinciale Cgil Giovanni Prezioso, si è concluso, mercoledì 18 novembre, al terzo piano dell’Enofila di Asti, l’intenso e vivace, incontro per la presentazione dell’annata agraria.
Ciotta ha difeso la categoria dei proprietari viticoli dall’accusa di sfruttamento dei braccianti in occasione della vendemmia scorsa, “della vergogna” per qualcuno, ed ha sostenuto l’utilità dei voucher, la cui utilità è stata contestata da Prezioso in nome del rischio di abuso e soprattutto della mancanza di contribuzione per la sanità e la sicurezza. Entrambi concordi nel sostenere e tutelare la “normalità e non la precarietà del lavoro”.
Molti i punti emergenti nel panorama presentato da Luigi Franco documentato da un corposo e bene illustrato dossier.
Cerealicola. In negativo la grave crisi della coltivazione cerealicola che rischia di scomparire visti i prezzi impossibili imposti da qualche multinazionale e non contrastati dalla politica italiana. Ancor più grave la crisi del settore lattiero-caseario.
Apicoltura. Molti problemi per il piccolo, ma prezioso settore dell’apicoltura, ora insidiato anche dal calabrone cinese: il gran caldo di luglio ha ‘cotto’ le fioriture arboree e prative obbligando le api a cercare nutrimento nella farina di meliga.
Allevamento. Gode di buona salute il settore allevamento, nonostante la piccola diminuzione dovuta all’improvvida messa in guardia dalle carni rosse.
“La carne piemontese – ha aggiunto Franco Serra – è la migliore al mondo, ma andrebbe ancora meglio se si riuscisse ad allargare l’allevamento brado sui terreni attualmente incolti o a rischio di abbandono.
Noccioleti. In piena espansione gli impianti di noccioleti, favoriti anche dal boom di prezzi del 2014. Una produzione che nell’Astigiano è lievitata dal 2006 passando dai 2mila agli attuali 3850 ettari e ai 2mila coltivatori. In aggiunta va riferito che la Coldiretti Asti sta per firmare un contratto di esclusiva con l’azienda dolciaria Elah Novi Dufour per il ritiro delle nocciole astigiane. Un accordo di filiera analogo a quello, già firmato da tempo, con la Saclà.
Moscato. Momento delicato del comparto spumante al centro di una forte contrazione della domanda e di un aumento delle quote stoccate: “si tratta del rischio di sovrapposizione da contrastare con la riduzione dei massimali a ettaro”, ha detto con vivacità Giovanni Satragno, presidente della Produttori Moscato. Una proposta contraddetta dagli industriali di parte agricola.
Ottima salute della Barbera, quest’anno, di assoluta eccellenza, di cui Secondo Rabbione, esperto vini della Federazione, ha tracciato una soglia minima del “prezzo sfuso che deve partire da una base minima di 2,5 euro”.