La Camera dei Deputati ha votato e approvato, martedì 15 luglio, il testo unificato di una proposta di legge in materia di agricoltura sociale, con 307 voti favorevoli (nessuno contrario e 89 astenuti), il cui primo firmatario è il deputato astigiano Massimo Fiorio (Pd), vice presidente della Commissione Agricoltura.
La proposta di legge passerà ora all’esame del Senato. Un provvedimento atteso che nelle sue linee generali promuove pratiche e attività realizzabili dagli imprenditori agricoli, permettendo ad essi di ampliare il settore di intervento delle loro aziende anche all’ambito assistenziale, e dalle cooperative sociali che sviluppano la loro attività nel campo agricolo.
L’agricoltura sociale è infatti finalizzata a realizzare interventi e servizi sociali, socio-sanitari ed educativi: coinvolge attività praticate in ambito socio riabilitativo e terapeutico a vantaggio di soggetti deboli (portatori di handicap, tossicodipendenti, detenuti e anziani), le quali si sviluppano grazie al concorso di molteplici figure professionali, tramite attività ortoculturali e svolte con animali (pet-therapy, ippoterapia, onoterapia).
“Con questo provvedimento – commenta il parlamentare astigiano – la fattoria rinnova il proprio simbolo arcaico di solidarietà e sostegno dando l’opportunità a molte persone, attraverso il lavoro, di passare dalla condizione di assistito a quella di soggetto attivo. L’agricoltura diviene uno strumento innovativo di welfare, recupero, riscatto e inclusione sociale”.
Il deputato cuneese Mino Taricco (Pd), che ha partecipato attivamente ai lavori preliminari sul provvedimento svolti negli scorsi mesi dalla Commissione Agricoltura, ha manifestato la propria soddisfazione sottolineando che la proposta di legge valorizza il settore agricolo sia nei suoi aspetti produttivi sia nei servizi che esso può fornire alle comunità locali e, dall’altro, va a normare l’esperienza di impegno di quelle cooperative sociali che hanno sviluppato, durante gli ultimi anni, molti percorsi di recupero e riabilitazione attraverso attività agricole.
Il deputato Taricco ha sottolineato come questa norma indichi la via per una concreta collaborazione tra agricoltura e settore assistenziale. Indica infatti un’attenzione rivolta a soggetti con difficoltà sociali particolari, la valorizzazione del settore agricolo nelle sue specificità e, infine, anche quella del territorio e delle comunità locali. All’interno di progetti di agricoltura sociale coinvolgerà persone svantaggiate, cioè coloro che non hanno lavoro da almeno 6 mesi, chi vive con una o più persone a carico, chi fa parte di una minoranza nazionale all’interno di un territorio e anche i lavoratori molto svantaggiati, che sono senza un impiego da almeno 24 mesi, e chi soffre infine di una disabilità fisica o mentale. Fondamentali, poi, sono i progetti rivolti proprio ai disabili, che affiancheranno le terapie mediche tradizionali con l’aiuto di animali allevati e la coltivazione di piante.
Il provvedimento riguarda anche lo svolgimento di attività per le comunità locali, tra cui l’accoglienza di bambini in età pre-scolare all’interno di strutture denominate agri-asilo, e specifici progetti di valorizzazione ed educazione alimentare e ambientale.