Gian Carlo Scarrone dell’associazione Valle Belbo Pulita di Canelli comunica con visibile soddisfazione: “Capita in questi giorni di maggio di vedere diversi canellesi che si soffermano sul ponte di corso Libertà per affacciarsi al parapetto ed osservare cosa avviene nelle acque che scorrono limpide ed abbastanza gagliarde.
Molti sono increduli nel vedere nuovamente, dopo tanti anni, pesci adulti quindi di consistente dimensione che guizzano tra le pietre di origine arenaria, segno che la vita è ripresa grazie al miglioramento della qualità delle acque del nostro martoriato torrente Belbo, anche grazie anche al buon funzionamento del nuovo depuratore di S. Stefano Belbo
E’ venuto per i pesci il momento della fregola, il tempo che porta in questi animali acquatici l’irrequietezza propria dei momenti della riproduzione. Si ipotizza che arrivino in rimonta dal Tanaro, dal punto della confluenze col Belbo. Alla foce essi percepiscono il maggior tepore delle nostre più tiepide acque, che non provenendo dalla montagna, sono per loro molto più gradevoli di quelle che provengono a fine maggio ancora dalle nevi in scioglimento provenienti dalle Alpi Liguri del maggior fiume.
Queste acque, anticipatamente più calde rispetto a quelle del Tanaro, sono appropriate e ideali per la deposizione delle uova e quindi alla perpetuazione delle specie
Nuotano fino a noi, con l’ansia della procreazione, quindi le femmine depongono le loro uova sulle pietre e i maschi contemporaneamente le fecondano apprestandosi quindi nuovamente a ripopolare il nostro torrente. Sono pesci di diverse specie e tra di loro si sono notati numerosi anche i barbi, una specie che proprio non amano le acque inquinate. Tale spettacolo gratifica e riempie di orgoglio e di speranza coloro che, in questi ultimi anni, si sono battuti e continuano a battersi per il miglioramento della qualità delle acque del Belbo e per la rinascita di questa valle,
Il Belbo è il torrente che con suo affluente principale Tinella è la corona naturale degli auspicabili vigneti di Langhe Roero e Monferrato, territori piemontesi patrimonio mondiale dell’umanità Unesco in itinere.”