Da Valle Belbo Pulita, a firma di Romano Terzano, giunge l’allarme: “l’acqua scarseggia, vigiliamo per difenderla”.
«Il Piemonte sta attraversando un periodo molto difficile: siccità in molte aree (e soprattutto nel sud dell’Astigiano) e incendi. Gli ultimi dati parlano di 700.000 ettari interessati da incendi nel 2017 nella nostra regione. Questo sta avendo un impatto seriamente negativo per la natura e ovviamente anche per l’agricoltura. I fiumi sono quasi in secca e tutta l’acqua del torrente Belbo è passata attraverso un impianto di depurazione. Si tratta di acqua che arriva dai nostri rubinetti e bagni e che attraverso le fogne (grigie o nere) arriva infine nel nostro amato Belbo. Questo vuol dire che in valle Belbo importiamo l’acqua. La nostra, quella che il bacino idrografico raccoglie attraverso la pioggia, filtra, accumula e lentamente restituisce, non è sufficiente alle nostre esigenze.
Due tendenze si scontrano: la diminuita piovosità e portata del torrente negli ultimi decenni e l’aumentata richiesta di acqua potabile ad uso civile e produttivo e per l’irrigazione. Deve essere chiaro a tutti che in Valle Belbo, e non solo qui, usiamo acqua ‘di altri’ e che solo grazie alla buona gestione e al risparmio di un bene comune da parte di tutti i cittadini piemontesi, anche in Valle Belbo possiamo continuare ad usufruire di quel bene prezioso che è l’acqua. Gli impianti di depurazione, come sappiamo, non producono acqua ‘pulita’, potabile e ‘pronta all’uso’, ma abbattono semplicemente i livelli di inquinamento delle acque lasciando ai fiumi l’ultima parte del lavoro.
Quando però nel corso d’acqua è troppo poca, o non c’è affatto come in questo periodo, il sistema fiume fatica molto a fare il suo prezioso lavoro. Ogni ulteriore scarico illegale che, come purtroppo sappiamo, si concentra nel periodo vendemmiale, è un’ulteriore pugnalata alle spalle di un organismo già in difficoltà. Per questo l’ATO di Asti ha chiamato a raccolta Valle Belbo Pulita e tutti coloro che sul territorio vigilano per essere ancora più attenti e contrastare con ancora più energia quei criminali che per qualche soldo in più inquinano il nostro bene comune e fanno concorrenza sleale ai molti produttori che lavorano onestamente rispettando il proprio lavoro e il proprio ambiente.
Il gran secco rende anche più seri i rischi di incendi. Basta una disattenzione e una scintilla può trasformarsi in un incendio che, se non domato subito, può diventare un serio problema per i boschi, le proprietà e la vita umana e degli animali selvatici. Valle Belbo Pulita invita quindi tutti ad essere ancora più vigili e di denunciare ogni caso di sospetto inquinamento del fiume e ogni potenziale incendio o fiamma libera.»