>> Palestra di Vita nelle Case di Riposo coi volontari del servizio civile

Dal 2005 il Consorzio per la gestione dei servizi socio-assistenziali tra i Comuni del Nord Astigiano partecipa ai bandi per la presentazione dei progetti di Servizio Civile promossi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e, conseguentemente, realizza le attività previste dai progetti approvati.

Tali progetti hanno la duplice utilità di offrire ai giovani, tra i 28 ed i 29 anni, l’opportunità di svolgere un’esperienza nel sociale, con un compenso di 433,80 euro mensili, e di consentire al Consorzio di affiancare al proprio personale altri operatori volontari impegnati nella realizzazione delle attività progettuali.

Nello specifico, il progetto redatto per rispondere al bando del 2009, approvato dal Ministero che ha autorizzato l’ingresso in servizio di tre volontari nel corso del 2010, prevede l’attivazione, all’interno di alcune strutture residenziali del territorio di competenza del Consorzio,  di una serie di interventi animativi-riabilitativi, che fanno riferimento al metodo della Palestra di vita.

Il metodo Palestra di Vita utilizza specifiche tecniche riabilitative atte a promuovere il rallentamento e, parzialmente, il recupero, delle funzioni cognitive dell’anziano; si avvale inoltre di apposite modalità di intervento tese a facilitare le dinamiche interpersonali tra l’anziano e il contesto familiare e/o istituzionale in cui è inserito.
Dallo scorso novembre i volontari, dopo un breve percorso formativo esperienziale, hanno fatto il loro ingresso nelle cinque Case di Riposo che, a suo tempo, avevano dato la loro disponibilità ad accoglierli: Refrancore, Montiglio, Montechiaro, Villafranca e Isola d’Asti; le loro attività si protrarranno sino a febbraio 2012.

Il progetto si rivolge a soggetti opportunamente individuati dal Consorzio in base al loro livello di autosufficienza.
Il target sarà quello dell’autosufficienza e della parziale autosufficienza, intesa come la capacità residua di compiere le funzioni con aiuto, e comprende soggetti per i quali risulta prioritaria la necessità di relazioni e di contatto diretto e frequente con l’ambiente esterno, sia della propria abitazione, sia della struttura, per partecipare, compatibilmente alla propria condizione, a quanto avviene “fuori”, oltre il loro scenario abituale. Il tutto finalizzato a mantenere contatti con un esterno che deve ancora essere il loro mondo, passato teatro della fase attiva della loro vita ma ancora da vivere, sentire e partecipare.

Nel concreto i tre volontari sono impegnati nelle Case di Riposo, in autonomia e/o in affiancamento agli operatori delle strutture, nella gestione delle attività a diretto contatto con gli anziani per un totale di 28 ore settimanali; le ore restanti vengono utilizzate sul territorio all’interno di servizi a sostegno della domiciliarità.