Sono arrivati, domenica 17 aprile, a Canelli da tutto il torinese, dalla Liguria, con un gruppo sbarcato dall’isola della Gallinara, vercellese, alessandrino, cuneese e astigiano sino a Lombardia e, più giù, dalla Toscana. Successo per il secondo Vespa-raduno nazionale “Canelli Capitale dello Spumante” che, domenica, ha chiamato a raccolta 365 rombanti due ruote Piaggio.
Organizzato dal Vespa Club di Canelli, nonostante il vento e i nuovoloni neri che si rincorrevano, i vespisti sono affluiti sin dalle prime ore del mattino invadendo piazza Cavour interamente riservata agli appassionati della motocicletta che ha accompagnato la rinascita dell’Italia.
Esauriti i gadget, «ne avevamo preparati 250 ma non sono bastati» spiega il presidente del sodalizio canellese Giovanni Bertorello, agli ultimi biker sono state consegnate confezioni di vino locale, molto apprezzate dai “ritardatari”.
Alle 10,45 è partito il lungo e variopinto serpentone che ha portato l’allegra carovana tra le colline Patrimonio dell’Unesco, con sosta nelle cascine e nelle cantine dei produttori.
Tra le curiosità del motoraduno, il “vespista” proveniente dalla località più lontana è stato Massimiliano Lucarotti, partito quando appena albeggiava da Lucca. I più giovani sono Tiziano Rolando, classe 2001 del Vespa Club Canelli, e Monica Garibaldi di Torino. La moto più vecchia è una Vespa del 1951 di un appassionato di Alessandria. Il gruppo più numeroso, tra i trenta partecipanti, gioca in casa, con ventun appassionati di Villanova d’Asti.
«Una bella giornata di festa, tutti sono stati contenti – commenta, soddisfatto, Giovanni Bertorello -. Il tempo ci ha dato una mano, così come tutto lo staff del nostro club, che voglio ringraziare, e gli sponsor alle cantine che ci hanno accolto. Appuntamento al prossimo anno».
La stagione del Vespa Club Canelli, dopo la fatica casalinga, prosegue con il raduno mondiale a Saint Tropez (Francia) e i festeggiamenti per i settant’anni della Vespa a Pontedera.