>> Circa l’ampliamento della zona di produzione dell’“Asti”, la Produttori si contrappone al Consorzio di Tutela

Nel Centro Culturale S. Secondo, ad Asti, si è svolta, venerdì mattina 30 aprile, l’Assemblea Generale della Produttori Moscato d’Asti Associati s.c.a., che raggruppa 2.000 imprese agricole del settore.

E’ stata l’occasione per il Presidente Giovanni Satragno per ricapitolare l’attività svolta dalla Produttori nel 2009 e richiamare i principali problemi in discussione, oltre all’approvazione dei bilanci contabili consuntivo del 2009 e preventivo per l’anno in corso. E’ stata quindi definita la strategia per tutelare il reddito dei viticoltori del Moscato, in particolare attraverso il rinnovo dell’accordo di filiera e la prosecuzione delle iniziative promozionali.

Circa l’ampliamento della zona di produzione del disciplinare “Asti”, Satragno ha detto: “Si tratta di una querelle che ha inizio nella primavera del 2008 con la modifica del disciplinare con decreto ministeriale, il quale by-passava le normali vie che si percorrono per l’ampliamento di una docg. La Produttori, avversa ad un tale provvedimento, in collaborazione con l’Associazione dei Sindaci dei 52 Comuni del Moscato e col Comune di Coazzolo, decide di impugnarlo di fronte al TAR del Lazio e nel marzo 2009, ottiene un primo grande risultato che si concretizza nell’annullamento del provvedimento ministeriale.

Dopo vari incontri con la controparte rappresentata dal comune di Asti, il Consorzio di Tutela e da un’azienda privata, con l’ausilio dei nostri avvocati in piena sintonia con l’Associazione dei Sindaci dei 52 Comuni e con il Comune di Coazzolo, ricorrenti con la nostra Associazione, abbiamo formulato la proposta che qui di seguito vi illustrerò.

Premesso che non siamo contrari affinché in virtù Reg. CE 1493/1999 e L. 164/1992  il prodotto sia legato al nome geografico della città di Asti, siamo altresì fermamente contrari che qualche privato che possiede già impiantati i vigneti varietà moscato bianco, venga graziato dei diritti e che quindi possa produrre Asti o Moscato d’Asti docg.
Questo non per invidia, ma per correttezza verso tutti gli altri produttori.

Abbiamo perciò proposto l’inserimento di una piccola area appartenente all’Istituto Tecnico Agrario sito in località Viatosto.
Nessuno potrà quindi dire che siamo contro Asti.
In data 28 aprile scorso questa proposta è passata al vaglio del Consorzio di Tutela dell’Asti sia nell’organo di consiglio che in assemblea del Consorzio stesso. L’esito della decisione è stato a mio parere a dir poco deludente, in quanto il deliberato è stato: “si propone l’inserimento di tutte le zone vocate del territorio di Asti (vedasi perizia Corino). Si demanda alla Regione Piemonte di inserire le aree che ritiene più opportune”. Un tipico atteggiamento da Ponzio Pilato classico di chi non vuole difendere i produttori.”

Tra gli ospiti intervenuti, l’assessore all’Agricoltura Fulvio Brusa il quale si è soffermato sulla necessità della presenza del comune di Asti nel territorio del Moscato. Pietro Cavallero, direttore di Confcooperative, ha sottolineato l’importanza della partecipazione di tutti gli attori della filiera al mondo produttivo. Dino Scanavino, presidente della Confederazione Italiana Agricoltori e socio della Produttori Moscato, nel condividere i contenuti della relazione di Satragno, ha puntualizzato la posizione della CIA sulle variazioni in atto per il disciplinare della zona di origine dell’Asti docg. Franco Luigi, rappresentante di Coldiretti Asti, ha evidenziato la necessità di semplificazioni burocratiche.

Giuseppe Artuffo, sindaco di Santo Stefano Belbo e presidente dell’Associazione dei 52 Comuni dell’Asti, e il sindaco di Coazzolo Fabio Carosso hanno ribadito l’importanza di sostenere l’esclusività della zona di origine dell’Asti e del Moscato a difesa del reddito dei viticoltori di Moscato e la solidarietà all’azione intrapresa dalla Produttori Moscato.

Il Comm. Giacomo Sizia, in qualità di associato ed ex assessore provinciale, ha sottolineato l’incremento di burocrazia verificatosi negli ultimi tempi. Mario Piero Borello, presidente dell’Associazione Produttori Uva Moscato, nonché membro del Consiglio di Amministrazione della Produttori, ha sostenuto la necessità di procedere per la difesa del territorio di origine dalla Produttori Moscato.

,