Domenica 8 settembre, a Canelli si è corso il Campionato Italiano su Strada dei 10 Km. per le categorie: assolute, promesse, juniores e allievi.
La corsa (iscritti 937) era valevole anche come undicesima prova del Corripiemonte 2019 e del campionato regionale di strada regionale di corsa a squadra.
L’evento, che si è svolto nell’ambito delle “Strade dell’assedio – Memorial Giorgio Panza”, ha avuto però momenti veramente drammatici e molta confusione e scontento tra i partecipanti.
La prima partenza, riservata alle atlete, era fissata alle ore 9,00, in via Roma (con arrivo in piazza Cavour).
La corsa si è svolta in ritardo tra le vie del centro (via Roma, piazza Aosta, via Giuliani, via 1° Maggio, via Careddu, piazza Zoppa, piazza Gancia). I primi due giri da 3.550 metri e il terzo da 2.900 metri. Il ritiro di pettorale e pacco gara si è svolto a Casa Bosca, sponsor tecnico della corsa.
“Un evento storico, non solo per Canelli, ma anche per tutta la Provincia, con la partecipazione dei migliori atleti italiani – aveva rimarcato Fabio Amandola, consigliere regionale Fidal e presidente della Asd Brancaleone, società organizzatrice della manifestazione.”
Ma le cose non sono andate come sperato.
“Nei Campionati italiani dei 10 chilometri di corsa – si legge sul sito della Fidal – su strada, a Canelli (Asti), titoli assoluti a Fatna Maraoui e Lorenzo Dini.
Per la piemontese dell’Esercito è il terzo successo nella rassegna tricolore, dopo quelli del 2016 e 2017, con il tempo di 33:10. Alle sue spalle Giovanna Epis (Carabinieri, 33:17) che ha affrontato un nuovo test a meno di tre settimane dalla maratona dei Mondiali di Doha, e terza la rientrante Valeria Straneo in 33:23. Era il ritorno agonistico dell’alessandrina del Laguna Running, primatista italiana dei 42,195 km, a sei mesi dall’ultima gara. Arriva quarta Anna Incerti (Fiamme Azzurre, 33:54) davanti a Christine Santi (Esercito, 33:58) e Catherine Bertone (Atl. Sandro Calvesi, 34:02). Nei Societari di corsa, prima al traguardo la ruandese Clementine Mukandanga (Runner Team 99) in 33:05 sulla marocchina Asmae Ghizlane (Caivano Runners, 33:07).
Tra gli uomini, Lorenzo Dini in 28:43 vince il secondo tricolore della sua stagione, che si aggiunge al titolo nei 10.000 su pista in maggio a Monselice. Particolarmente brillante la prova del livornese delle Fiamme Gialle, che tiene testa al burundese Onesphore Nzikwinkunda (Atl. Casone Noceto, 28:36) e al keniano Joel Maina Mwangi (Dinamo Sport, 28:38), al via nella competizione per club. Quasi un minuto il vantaggio del 24enne toscano nei confronti di Nekagenet Crippa (Trieste Atletica, 29:39) mentre al terzo posto chiude Omar Bouamer (Pol. Sant’Orso Aosta, 29:45), quindi René Cunéaz (Cus Pro Patria Milano, 29:50), Cesare Maestri (Atl. Valli Bergamasche Leffe, 29:58) e Pietro Sonzogni (Atl. Valle Brembana, 30:00), invece si ferma all’ultimo giro Ahmed El Mazoury (Atl. Casone Noceto).
La gara ha preso il via in ritardo, con una seconda partenza, dopo essere stata interrotta al terzo chilometro nel primo avvio per motivi di sicurezza, in seguito alla caduta tra gli altri di Pietro Riva (Fiamme Oro) che ha riportato una contusione al gluteo.
Si conferma nella categoria promesse Nicole Reina (Cus Pro Patria Milano, 34:45) sulla valdostana Gaia Colli (Atl. Valle Brembana, 34:55) e sulla torinese Michela Cesarò (Carabinieri, 35:02).
Al maschile in evidenza il non ancora ventenne pugliese Pasquale Selvarolo (Atl. Casone Noceto), vincitore del titolo in 30:03 davanti a Francesco Breusa (Cus Torino, 30:24) e Hicham Kabir (Cs San Rocchino, 30:33).
Notevole prestazione della 18enne Angela Mattevi (Atl. Valle di Cembra), vicecampionessa europea under 20 di corsa in montagna, ottava assoluta in 34:11 per conquistare il tricolore juniores nei confronti di Anna Arnaudo (Dragonero, 35:31) e Giada Licandro (Atl. Canavesana, 36:40). Dopo il titolo italiano under 20 del cross, Ayoub Idam (Cosenza K42) si impone anche su strada con 31:02. Completano il podio Enrico Vecchi (Atl. Rodengo Saiano Mico, 31:46) e Giovanni Susca (Atl. Cisternino Ecolservizi, 31:56).
Nella gara under 18, il trentino Massimiliano Berti (Valchiese, 32:47) supera Nicolò Gallo (Atl. Alba, 32:50) e Paolo Orsetto (Atl. Vercelli 78, 33:12). Al femminile, sui 6 km delle allieve condizionati da un malinteso che ha portato allo stop del gruppo di testa quando mancava un giro, Aurora Bado (Atl. Arcobaleno Savona, 21:51) precede Greta Settino (Toscana Atl. Empoli Nissan, 21:55) ed Emma Casati (Atl. Piacenza, 22:04).”
“La corsa nazionale dei 10 km, sarebbe dovuto essere un evento stupendo, magnifico, una manifestazione importante anche per il territorio, che però ha avuto momenti difficili – ha dichiarato il medico canellese assistente della corsa, Beppe Dus – Ma sono capitati tre inconvenienti: dapprima ad una donna che è svenuta, subito dopo il traguardo, per un attacco all’appendicite e due altri, nella stravolgente partenza dei 400 partecipanti maschi: il calpestamento del cuneese Piero Riva con un trauma cranico e la sospetta frattura al bacino e la lussazione ad una spalla di un altro concorrente. Tutti per fortuna fuori ospedale”.
Svariati e numerosi gli errori organizzativi. Abbiamo raccolto lamentele da parte di corridori, società, dei numerosi tecnici, amici e parenti presenti.
Il percorso della gara era troppo tortuoso e ricco di numerosi angoli. Il che ha causato, nei tre giri, la sovrapposizione delle diverse categorie. La partenza dei 400 atleti è avvenuta in poco spazio. Tutti volevano stare davanti, con le conseguenze che si sono verificate e con l’arresto della corsa al primo giro.
Tutto si è trasformato in un incubo. La Brancaleone Asti lunedì 9 settembre, su Facebook, ha pubblicato un post di scuse:
“In merito agli eventi occorsi domenica 8 settembre in occasione dei campionati italiani di corsa su strada a Canelli (Asti), l’ASD Brancaleone Asti esprime il suo più profondo rammarico per i disagi che, nonostante gli sforzi profusi per la preparazione dell’evento, sono stati arrecati agli atleti. L’ASD Brancaleone Asti formula altresì i più fervidi auguri di pronta guarigione e rapida ripresa agonistica agli atleti Pietro Riva, Yassin Choury e Giovanni Barbieri, coinvolti in una caduta nelle fasi di partenza della gara.
L’ASD Brancaleone Asti ringrazia le istituzioni locali, gli sponsor e soprattutto tutti i volontari, che hanno profuso il loro massimo impegno, con passione e dedizione, sia nella giornata di gara che nelle settimane precedenti. ”
Si è iniziato con il clamoroso errore durante la gara delle Allieve: sei i km che dovevano percorre. Dopo 16 minuti di gara, con l’avvicinarsi del passaggio sul traguardo, lo speaker annuncia la volata per la vittoria tra un gruppo di cinque atlete. La spunta Arianna Reinero, dell’Atletica Gaglianico, su Greta Settino ed Aurora Bado. Alle prime viene messa la medaglia al collo, quando i ciclisti che scortavano le atlete, urlano loro che dovevano ancora fare un giro. Le cinque riprendono: vince Aurora Bado, la Reinero, stanca, arriva quinta. Fioccano i ricorsi e la classifica ufficiale tarda ad arrivare.
Anche la gara femminile assoluta ha avuto problemi all’arrivo: le prime, tra cui la campionessa italiana Fatna Maraoui, non sono state fermate dopo il terzo passaggio e hanno proseguito, facendo un giro in più. Non è cambiato però il risultato.
Il via vai di ambulanze ha sottolineato la drammaticità della mattinata.
Il caos totale arriva con la gara degli Assoluti: 453 iscritti con personali che andavano dai 29 minuti a 50 minuti sui 10 km, con due sole persone alla camera di chiamata e molta difficoltà a gestire la massa di atleti e fare in modo che i top runner avessero adeguato spazio davanti.
Via Roma, dove era situata la partenza, era troppo stretta per tutta questa folla.
Alla prima partenza, che è stata data dopo aver ammassato gli atleti dietro il gonfiabile, facendoli indietreggiare e stipandoli eccessivamente, sono caduti Pietro Riva, che è rimasto immobile a terra dopo essere stato travolto dalla massa, Yassin Choury, che correva quasi in casa, essendo lui di Asti, con problemi ad un polso, e Giovanni Barbieri, che ha riportato una spalla lussata, con una lunga attesa dell’ambulanza impegnata in altre operazioni di soccorso.
La gara viene fermata, ma solo dopo il primo giro, quando gli atleti avevano già percorso 3 km e mezzo.
Tanti hanno restituito il chip, pensando che la gara non si sarebbe disputata più, invece ha ripreso alle 12.25. Alla fine sono arrivati al traguardo solo in 288.
La brutta figura l’ha fatta la Brancaleone di Asti, organizzatrice dell’evento, ma anche lo sport astigiano in generale e la città di Canelli, sebbene il Comune non abbia preso parte all’organizzazione.
Il sindaco Paolo Lanzavecchia, il giorno dopo, ha commentato: «Il Comune nulla c’entra con l’organizzazione della gara. Purtroppo l’immagine di Canelli è stata rovinata…doveva essere una bella gara contornata dal nostro magnifico paesaggio e invece…»