Con qualche novità, si svolgerà il 16 e 17 ottobre l’undicesima edizione della Fiera del Rapulè, l’originale percorso tra i crutin di Calosso organizzato dal Comune (in collaborazione con la Pro Loco) guidato da Giuseppe Ugonia ma con la gestione quest’anno affidata alla neonata associazione “Amici di Calosso” presieduta da Adriano Da Re (vicepresidente Salvatore Leto).
La manifestazione, che vanta una crescente adesione di pubblico (lo scorso anno si sono stimate circa 25mila presenze con 85mila degustazioni di vino e cibi tipici e 37 luoghi di distribuzione) è stata presentata alla Camera di Commercio di Asti, alla presenza del presidente Mario Sacco e con la partecipazione, oltre a quella del sindaco Ugonia e di Adriano Da Re, del vicesindaco di Calosso Giovanni Biffi, dell’assessore Valter Bosticardo e del consigliere Eleonora Domanda.
Quale sia la filosofia della Fiera del Rapulè (i “rapulin” sono i grappolini d’uva lasciati sui tralci in vendemmia ed un tempo destinati ad una raccolta più tarda operata in genere dai bambini che ne apprezzavano la particolare dolcezza) è presto detto: valorizzare il territorio attraverso la conoscenza del paese e dei suoi prodotti migliori. Cosa che in questo caso avviene visitando gli antichi “crutin” (cunicoli e piccole grotte scavate nel tufo sotto le case del paese che servivano soprattutto a conservare vini ed ogni sorta di cibo) di cui Calosso è particolarmente ricca e dove saranno serviti piatti tradizionali (dalla carne cruda alla farinata, dai tajarin al vitello tonnato, dalle friciule agli agnolotti, dalla finanziera al bollito misto) ma anche preparazioni “forestiere” come la Raclette, dovute alla presenza in paese di molti cittadini di origine straniera e che contribuiscono con le loro ricette natie al successo della festa.
Quest’anno il numero dei crutin passerà da 37 a 45 con una accresciuta proposta gastronomica, culturale e folkloristica. Tutti i piatti, rigorosamente sottoposti al giudizio di una giuria anonima (che ha già scartato due preparazioni del 2009 non ritenute al giusto livello), saranno serviti in piatti e bicchieri compostabili secondo il principio di sostenibilità ambientale che ha fatto di Calosso il primo comune dell’Astigiano a dichiararsi “Junk Food Free” (libero dal cibo spazzatura). Come vuole la tradizione della Fiera, tutte le degustazioni si pagheranno in “crutin” facilmente cambiabili all’ingresso del paese.
Il programma di sabato 16 e domenica 17 ottobre (Calosso sarà raggiungibile esclusivamente con le navette in partenza da Santo Stefano Belbo e Piana del Salto, dalle 17 alle 24 il sabato e dalle 10 alle 18 la domenica) prevede l’inaugurazione alle 17 di sabato 16 con apertura dei crutin fino all’una dopo mezzanotte. La Fiera riaprirà alle 10 di domenica con il Mercatino del Rapulè e la successiva Messa del Beato. A mezzogiorno apertura della casse e dei crutin. Nel pomeriggio, alle 15, Parata di tutte le comunità straniere di Calosso (una ventina) e degli Over 75 nati e residenti in paese. Seguirà la sfilata dei carri della pigiatura a piedi dei rapulin che avrà inizio alle 16 ad opera delle aspiranti al titolo di Miss Rapulera. Alle 17 premiazione del concorso d’arti visive Arte è Poesia e successiva chiusura della Fiera.
Ultima novità di quest’anno la possibilità di aggiudicarsi un “pintun” (un quarto di brenta) di vino dei produttori calossesi se si diventa “Amico di Calosso”. Informazioni sulla Fiera e sugli Amici di Calosso su www.amicidicalosso.it.
(a cura di Paolo Monticone)