La notizia – una storia d’amore bella come una favola d’altri tempi, ideale per San Valentino – è stata pubblicata sulla rivista mensile astigiana “Asti in… Vetrina” (febbraio 2011 – www.astiinvetrina.it), a firma di Mariella Lentini.
Due promessi sposi di Chicago, Joy e Christian da Chicago, hanno deciso di pronunciare il fatidico sì ad Asti, la città del Palio e dello Spumante, nella Chiesa di San Secondo. A celebrare il rito religioso sarà Don Giuseppe Gallo, il prossimo 31 maggio.
«I due fidanzati, medici, belli come due attori, Joy Kunishige 31 anni (dermatologa) e Christian Wanamaker 41 anni (radiologo), hanno conosciuto la nostra città grazie all’invito di due amici astigiani che si sono sposati proprio in San Secondo. La coppia ha apprezzato l’astigiano con tutto il suo ricco bagaglio: l’origine medievale, le bellezze architettoniche, il paesaggio ineguagliabile delle colline del Monferrato (candidato a Patrimonio dell’Umanità Unesco).
In America hanno portato dolci ricordi, hanno parlato di Asti e così è nata la grande decisione di scegliere per il giorno più bello proprio la nostra cittadina. Una scelta che riempie d’orgoglio Asti e la sua gente. L’astigiano varca i confini europei già per il rinomato vino, i tartufi e ora anche per sposarsi. Immersi nell’affascinante paesaggio astigiano, nei suoi prodotti, nelle sue bellezze, i due promessi sposi non rimpiangeranno la scelta fatta e magari proporranno oltremare Asti come città ideale per sposarsi. Asti era stata già definita “città dell’amore” da TV, radio e portali on line grazie ai manifesti, firmati Espansione Grafica (www.espansionegrafica.it), di parole d’amore rivolte da un anonimo innamorato alla sua bella nel mese di aprile dell’anno scorso. Asti, ancora una volta, come lo sono già Venezia e Verona, si conferma città dell’amore.
L’intervista alla futura sposa Joy Kunishige (di origini asiatiche): Che cosa vi ha colpito così tanto di Asti da farvi decidere di sposarvi proprio in questa città?
Sono stata invitata al matrimonio dei nostri amici, Simona Franzino e Valerio Vittone, nel 2006. Mi ha colpito l’attenzione concentrata su famiglia, amici e cibo! La vostra cucina è prelibata. E poi le vostre colline, il Monferrato, sono di una bellezza indescrivibile, in mezzo a questa natura vorremmo festeggiare il matrimonio con un rinfresco.
L’impressione generale è stata quella di una vera celebrazione. Non come nei matrimoni americani, dove tutto verte su grosse torte, costoso intrattenimento e tanto stress. Asti è stata una scelta naturale rispetto ad altre città italiane dato che abbiamo amici qui. Alessia Vittone, sorella di Valerio ha vissuto con la mia famiglia a Chicago come “exchange student”. All’epoca avevo nove anni ma le nostre rispettive famiglie sono rimaste in contatto per tutti questi anni e i Vittone sono la nostra “famiglia italiana”. La famiglia Vittone è stata di aiuto nella pianificazione del matrimonio e ha trasformato il nostro sogno in una possibilità.
Che ricordi e souvenirs astigiani porterete con voi negli USA e che cosa fotograferete di più?
Compreremo crema di cioccolato per fare il “marocchino” come nei bar di Asti. Christian colleziona poster d’epoca. Abbiamo intenzione di far firmare ai nostri ospiti il nostro poster gigante del Palio di Asti, che poi incorniceremo e appenderemo a casa nostra. Stiamo ancora cercando un poster con sopra un gallo, simbolo della vostra città. Durante la nostra recente visita ad Asti, a Capodanno, per pianificare il matrimonio, ho fatto tante foto delle strade in porfido e di campanili. Faremo molte foto di matrimonio nelle piazze e nei vicoli del centro storico. Amiamo le stradine serpeggianti e i negozietti della città.
Che cosa vi sentite di dire a chi non crede più nel sacramento del matrimonio? Per noi il passo che rende la nostra unione ufficiale è incredibilmente romantico ed emozionante. I preparativi per il matrimonio ci hanno fatto realizzare quanto siamo disposti a sacrificare per l’un l’altro e quanto siamo decisi a farlo durare.»