> Taricco: “No alla trasformazione dello zucchero in docg”

Una circolare emanata dal Ministero per le Politiche Agricole (nota n. 16697 del 3.11.2009) consente di classificare i volumi di zucchero aggiunto per la “presa di spuma” degli spumanti doc e docg come vino a denominazione di origine a tutti gli effetti, aumentando di fatto la resa in vigneto.

La pratica della “presa di spuma” (aggiunta di zuccheri o mosto), necessaria per la fermentazione degli spumanti, è diffusa e consolidata, ma era finora esclusa dal conteggio della resa, sulla base di un’impostazione definita a livello nazionale da oltre quindici anni.

La resa uva/ettaro e uva/vino, nei disciplinari di produzione, è definita in base a dati quali-quantitativi oggettivi, che definiscono la produzione di ogni denominazione d’origine al fine di garantirne le caratteristiche di tipicità qualificanti.

Le nuove disposizioni vanno invece a modificare la normativa, interessando in Italia vini come il Prosecco e in Piemonte, in modo particolare, i vini aromatici.

Su questo tema l’Assessore all’Agricoltura Mino Taricco ha scritto oggi una lettera al Ministro Zaia, chiedendo “la sospensione del provvedimento e l’immediata apertura di un confronto con le Regioni e con la filiera vitivinicola.”

“Di fatto, consentendo di conteggiare gli zuccheri aggiunti nella resa – afferma l’assessore all’Agricoltura Mino Taricco – trasformiamo lo zucchero in DOCG. Questa decisione ha innanzitutto un risvolto in termini qualitativi ed etici, facendo venir meno la necessaria trasparenza nei nostri vini a DOC e DOCG. Inoltre va a incidere sugli equilibri economici faticosamente raggiunti tra produttori vitivinicoli e aziende industriali all’interno della filiera, danneggiando gli agricoltori che in questa fase stanno già soffrendo una grave crisi di settore.

Mi auguro che si comprenda l’impatto di una tale modifica e si riapra immediatamente un confronto con le Regioni – che al momento non sono state consultate su questo provvedimento – e con la filiera a livello nazionale, come abbiamo richiesto, nell’interesse delle produzioni vitivinicole di qualità e della credibilità del made in Italy.”

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