Superate le 1600 firme contro l’attuale piano di viabilità canellese

E’ in pieno svolgimento, a Canelli, la raccolta delle firme che hanno già superato quota 1.600 per evitare il “peggioramento generale della visibilità”.
Un gruppo di amici, tra cui Romano Terzano, Matteo Chiapella, Liliana Boeri, Marianna Caligaris, Vittorio Arpino, Francesco Mazzini, Gianni Pelazzo, Renata Bielli, Marco Amerio, hanno preparato un documento sulla motivazione della sottoscrizione.

Siamo cittadini sovrani di Canelli. «Abbiamo sottoscritto la petizione sull’organizzazione del traffico a Canelli perché è stata un’occasione per i cittadini sovrani di Canelli per esprimersi direttamente su un tema di vitale importanza che tocca gli interessi, la salute e la sicurezza di tutti.

Far sapere ai nostri rappresentanti che, con la nostra firma, intendiamo far sapere che non ci basta andare a votare una volta ogni 5 anni. Su questioni vitali come questa vogliamo fermamente esprimere il nostro pensiero, senza concedere deleghe in bianco.

Rischi. Innanzi tutto siamo pedoni, ciclisti e automobilisti e quando dobbiamo percorrere via Massimo d’Azeglio entrando da via Roma abbiamo i brividi. La strada, delimitata dai muri degli edifici che vi si affacciano, larga m. 3,80, con la velocità consentita di 50 Kmh, è una trappola ed una camera a gas. Se malauguratamente un pedone, mentre cammina rasente il muro, avesse un inciampo, una storta, una distrazione, un lieve sbandamento con un’ auto che lo sfiora non sappiamo cosa possa succedere. Altrettanto si può dire per i ciclisti.

La seconda considerazione che ci ha indotto a sottoscrivere la petizione nasce dalla constatazione che il nostro centro storico, nato così alcuni secoli fa, non permette grosse modifiche della viabilità. L’asse principale della viabilità allora era su via Roma, tracciata larga più del doppio di via M. d ‘Azeglio. Gli esperimenti estemporanei, velleitari e campati in aria sconcertano tutti, disaffezionano i clienti che vengono in centro città per i loro acquisti e non risolvono alcunché.

Soluzione. La soluzione potrebbe consistere nello spostare il traffico pesante e quello di transito in un’ ampia e moderna strada di circonvallazione esterna».

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