Dalla tarda mattinata di venerdì 21 novembre nell’ospedale Cardinal Massaja di Asti si sono diffuse le interpretazioni dell’allegato del piano di rientro della Sanità piemontese inviato dall’assessore regionale Antonio Saitta e dal direttore generale Fulvio Moirano. Tra i primi a diffondere la notizia via web il M5S con il capogruppo Davide Bono accusato dall’assessore Saitta di fare al riguardo cattiva informazione.
In Piemonte i primariati passerebbero dagli attuali 140 a 96, quelli di chirurgia da 8 a 4. Il ridimensionamento dovrebbe essere attuato entro il 2016 a partire dai prossimi mesi. Dal piano scomparirebbe anche l’ospedale di Nizza e 11 primariati (su 30) del Massaja.
“Rischiamo di trovarci con un ospedale nuovo mezzo vuoto” è il commento del deputato Massimo Fiorio sugli effetti della delibera regionale sul Cardinal Massaja. “Oltre al taglio degli undici primariati – segnala Fiorio – salterebbero anche i sei posti letto della Nefrologia. Letta oggi, la delibera dipinge un ospedale gravemente depotenziato in un territorio ancora fragile per ciò che può offrire per esempio riguardo all’assistenza domiciliare. Non mi sembra tra l’altro che l’ospedale di Alessandria abbia una disponibilità tale di spazi per accogliere i servizi astigiani che dovessero eventualmente essere trasferiti. Le rassicurazioni della Regione possono essere un primo segnale, ma per rispetto a chi lavora nella sanità e ai pazienti va spiegato al più presto cosa c’è dietro alle parole e ai tecnicismi di quella delibera”.