Profondo cordoglio è stato espresso dalla Cia di Asti per la scomparsa, nel pomeriggio di lunedì 13 luglio, all’età di 93 anni, di Oddino Bo, protagonista di tutte le più importanti lotte a difesa degli agricoltori e del mondo rurale dal dopoguerra alla fine del secondo millennio.
Tra i fondatori dell’Associazione Contadini Astigiani e successivamente della Confcoltivatori, di cui era stato anche presidente regionale del Piemonte, Bo può essere considerato uno dei non tantissimi “padri nobili” del movimento contadino piemontese e tra gli ispiratori della nascita, nel 1977, della Confederazione italiana agricoltori.
Particolarmente attivo nell’attività sindacale, tra il 1956 ed il 1970, fu uno dei primattori del cosiddetto “’68 contadino” in Piemonte che, dopo una lunga serie di dimostrazioni, non prive di momenti di alta tensione, portò alla istituzione del Fondo nazionale di solidarietà contro le avversità atmosferiche.
Consigliere comunale ad Asti, Nizza Monferrato e Costigliole, rappresentò il Partito comunista alla Camera dei Deputati dal 1963 al 1972 facendo parte, negli anni successivi, del Comitato Nazionale Vini e della Commissione vitivinicola italo-francese. Per la sua meritoria opera a tutela e salvaguardia del buon nome del vino italiano è stato insignito della Medaglia di Cangrande del Vinitaly di Verona.
Si è intensamente impegnato anche nell’attività dell’ANPI di Asti e di storia del ‘900 con particolare riferimento alle dinamiche in rapida trasformazione dell’agricoltura italiana, collaborando ad importanti ricerche condotte negli ultimi decenni del secolo scorso, Tra i suoi interventi, si segnalano quelli su “Ambiente e campagne nella guerra di liberazione”, “Sinistra e piccola proprietà: l’Associazione Contadini astigiani”, “Democrazia e contadini in Italia nel XX Secolo” “Contadini e Partigiani”. Nel 1999 firmò “L’Utopia vissuta”, un’articolata riflessione autobiografica degli avvenimenti italiani tra gli anni ’30 e ’50 del secolo scorso.