In occasione del passaggio dei cartunè lungo la Strada del Sale, l’Accademia Italiana della Cucina (fondata nel 1953) con le delegazioni di Alba Langhe, Asti e Albenga organizza al Castello Falletti di Barolo, sabato 30 giugno, alle 10.30, un incontro-convegno dal titolo “L’Antica Via del Sale, i Cartunè, le tradizioni gastronomiche”.
Relatori saranno il direttore della Comunità Alta Langa Gianfranco Carosso (“Storie e aneddoti sui cartunè e la via del sale”), il direttore della Fondazione Cesare Pavese Pierluigi Vaccaneo (“Cartunè e cucina della via del sale nella letteratura”), Paolo Lingua del Centro Studi Franco Marenghi (“Mercato e produzione del sale in Liguria”), i delegati dell’Accademia della Cucina di Albenga e Alba Roberto Pirino e Tino Cornaglia (“La cucina della via del sale: una identità di grande suggestione”).
Le conclusioni saranno affidate a Giorgio Zo della Consulta Nazionale dell’Accademia della Cucina Italiana, coordinatore dell’Accademia Piemonte Ovest. A moderare il convegno sarà l’astigiano Piero Bava, coordinatore territoriale Piemonte Est dell’Accademia Italiana della Cucina. Nell’occasione, la Barolo&Castels Foundation consegnerà un premio ai Cartunè. Con la definizione “Via del Sale” si indicano le antiche strade, le tante mulattiere, che in passato scendevano, attraverso l’Appennino, dalla pianura padana e dalle zone collinari dell’Italia settentrionale fino al litorale ligure.
Queste antiche vie di comunicazione (le antiche strade, le tante mulattiere, che in passato scendevano, attraverso l’Appennino, dalla pianura padana e dalle zone collinari dell’Italia settentrionale fino al litorale ligure) testimoniano l’importanza nella vita delle nostra civiltà: attraversato dapprima dai Liguri Iriati, che circa tremila anni fa salirono verso la pianura per colonizzare nuove terre, divennero nei secoli successivi raccordo importantissimo con i porti di Savona e Genova. La Liguria infatti, rappresentò il centro commerciale più importante durante tutto il Medioevo. Il nome di queste importanti vie di comunicazione e di scambio è legato a un minerale, il sale, di grande valore nel passato; questo elemento infatti era indispensabile nell’alimentazione e nella conservazione dei cibi. Il sale non era facilmente reperibile nelle regioni settentrionali ed era l’unico “strumento” a disposizione per stoccare, conservare e mantenere in buono stato molti cibi che altrimenti si sarebbero deperiti. Per questo a partire dal Medioevo fino al XV secolo la rete di percorsi e di sentieri dalla pianura al mare divenne tanto fitta e importante.