>> La promettente stagione sciistica di Giacomo Scaglione

La splendida stagione  sciistica 2011 – 2012 del quattordicenne Giacomo Scaglione, si è conclusa con il podio. Sulla pista canadese della ‘Whistler Cup’ (Olimpiadi 2010), dal 6 all’8 aprile, presenti una trentina di nazioni, nella specialità di Slalom gigante, è salito sul terzo gradino (ad appena 16 centesimi dal secondo e 43  dal vincitore  Paolo Padello) e al quarto posto nello Slalom speciale. Due traguardi che gratificano tutta la bella e lunga preparazione portata avanti nella squadra dell’ ‘Equipe Limone’ diretta dal canellese, ‘allenatore dell’anno’, Roberto Saracco.

“La cosa bella” che l’ha proiettato nel gran mondo internazionale dello sci è scattata con il 3° posto al ‘Pinocchio’  nazionale, il seguente ‘internazionale’ all’Abetone del marzo scorso, la partecipazione agli ‘italiani’ di Tarvisio e con il conseguente salto  alla ‘Whistler Cup’ in Canada. Giacomo, ha iniziato a ‘calzare’ gli sci   all’età di tre anni, ben imitato, sei anni dopo, anche dalla sorella Isotta. Contentissimi i genitori Luca e Patrizia, senza parlare dei nonni: “Certo, accompagnarlo tutti i fine settimana (ma non solo) a Limone (non è nella porta accanto), ha comportato sacrifici, ma ne valeva la pena sia per noi che per lui che ultimamente è stato costretto a saltare anche una quindicina di giorni da scuola”. Ma Giacomo, a scuola (frequenta la prima al Liceo di Scienze Umane, alla Madonna) si impegna, recupera e i risultati ci sono. Le imprese nella scuola, come nello sport.

E Giacomo ricorda volentieri la gara agli ultimi campionati italiani, quando, causa la neve mal trattata, arrivò 21° nella prima manche e il giorno dopo, a neve adeguatamente trattatta, vinse la manche  davanti a quello che risultò poi vincitore della gara. “Un garone!” Praticare lo sci a livello agonistico è impegnativo: durante gli allenamenti, la sveglia è alle sei; alle otto c’è la ricognizione del tracciato che va imparato a memoria, e poi la gara. Lo sci è faticoso, con regole e orari da seguire, è autogestione, è individuale, ma  sempre  in confronto con gli altri e, a 18 anni, è offre la possibilità di  conquistare l’invidiabile titolo di maestro di sci. A Giacomo restano, ora, due mesi di riposo fisico, ma di scuola piena. Riprenderà gli sci, in estate, sui ghiacciai.