>> Con Luigi Gallo muore un pezzo di Nizza Monferrato

Venerdì 14 luglio, a Nizza Monferrato, si sono svolti, in forma privata secondo le sue volontà, i funerali di Luigi Gallo, morto tre giorni prima, all’età di 86 anni compiuti.

Se ne è andato quasi in punta di piedi. Per 8 mesi Gigi, come lo chiamavano gli amici, aveva sofferto a causa delle conseguenze di una emorragia cerebrale, per la quale era stato sottoposto a diverse operazioni.

Lascia la moglie Marisa, i due figli Mariano e Beppe (il terzo figlio, Daniele, morì parecchi anni fa, ancora giovane, insieme alla moglie in un terribile incidente stradale suscitando in Gigi un dolore senza rassegnazione) e cinque nipoti, due dei quali orfani del figlio minore Daniele.

Il figlio Mariano ne sottolinea la “personalità patriarcale”, il valore morale e affettivo di una “quercia” per i suoi cari.

Non amava molto parlare del suo passato: la deportazione in un campo vicino a Dacau, prima, la sua attività partigiana poi (era il contabile della brigata) insieme allo scrittore Davide Lajolo. A guerra finita era stato assunto da una banca locale poi assorbita dalla Banca di Novara, di cui era stato vicedirettore a Nizza Monferrato e a Canelli e direttore a Santo Stefano Belbo.

Nicese doc, amava appassionatamente la sua Nizza. E’ stato corrispondente per diversi anni del settimanale diocesano L’Ancora, alternando la stesura di articoli di cronaca locale alla scrittura di libri. Tra questi: “Il mare tra le colline”, “La sterzata di Pinot”, “Gente di paese”, “Cento anni di amore verso il prossimo” (sull’attività centenaria della Croce Verde) e stava per completare un libro sulle banche nicesi commissionato dall’associazione culturale L’Erca, che verrà pubblicato postumo dal figlio Mariano che ricopre l’incarico di Conservatore della Sezione di Mineralogia, Petrografia e Geologia del Museo Regionale di Scienze naturali di Torino.

Braccio destro del defunto don Edoardo Beccuti, Luigi Gallo fece parte per diverso tempo del Consiglio parrocchiale. Prodigo della sua cultura, ha insegnato per diversi anni all’Unitré.

Grande collezionista di documenti storici del Settecento/Ottocento, di cartoline d’epoca di Nizza Monferrato e dei vari paesi del Sud Astigiano, di libri antichi e di francobolli, amava molto l’arte, quella pittorica in particolare, e le ceramiche di Mondovì, che collezionò per anni. Il Mercatino dell’Antiquariato di Nizza era per Gigi un appuntamento irrinunciabile.