Non a caso l’area individuata è quella a cavallo tra le piazze Zoppa, il tratto di piazza Cavour non ancora pedonalizzato e piazza Gancia. Proprio su quest’ultima sorgeva, sino agli Anni ’70, l’”ala”, la grande struttura che da fine ‘800 era stata sede del foro boario. Imponente e nello stesso tempo slanciata la costruzione, esteticamente tra le più belle esistenti in Valle Belbo, era caduta sotto i colpi della pala meccanica mentre gli increduli canellesi già la rimpiangevano. Un mantra che, negli anni, si è riproposto all’approssimarsi di ogni manifestazione di piazza.
Divenuto pianto collettivo da quando il cinema-teatro “Balbo” ha chiuso i battenti e il Comune, quattro anni fa, ha deciso di non rinnovare più la convenzione con la proprietà ritenuta eccessivamente onerosa. Supporto che neppure il salone Riccadonna, gioiello in stile neoclassico messo a disposizione dell’amministrazione comunale, è riuscito a soddisfare stante gli interventi necessari per la sua messa a norma.
Mossa un po’ a sorpresa, in verità, quella della giunta di Palazzo Anfossi che ha inteso mettere fine a anni di polemiche e rimbrotti. Anche se di polemiche ne sono arrivate, com’era da aspettarsi, soprattutto da chi vedeva nella riapertura del “Balbo” una soluzione onorevole alla carenza di strutture sociali.
Nascerà, dunque, un “ala 2.0”? Presto per dirlo, anche se in tanti lo hanno pensato (e desiderato). Oggi, in Comune alle 10,30 l’apertura dei plichi pervenuti da parte della commissione. Potevano partecipare al bando architetti o ingegneri che, nella stesura degli elaborati, dovevano sottendere ad una serie di clausole stringenti redatte dal responsabile del procedimento. Il nuovo centro di aggregazione dovrà essere in grado si ospitare 250 posti a sedere e la linea dovrà essere «in coerenza con i caratteri storico culturali e le suggestioni proprie del luogo, con gli scenari urbani presenti e con spazi di grande interesse urbano e riconosciuti come Patrimonio dell’Unesco.»
Al vincitore andranno 5 mila euro di premio.