Grande successo ha riscosso la cerimonia conclusiva della 47° edizione del Premio Acqui Storia, grazie alla qualità delle opere vincitrici, ai personaggi insigniti dei Premi speciali e alla conferma del binomio Antonia Varini e Franco Di Mare alla conduzione della cerimonia, oltre che al crescente interesse documentato sui più importanti quotidiani e settimanali, italiani e stranieri.
Un’attenzione dimostrata dall’eccezionale partecipazione di pubblico che i conduttori dell’intera giornata hanno saputo coinvolgere, alternandosi con ironia e ritmo incalzante. I servizi sulla premiazione sono già andati in onda sui principali telegiornali nazionali pubblici e privati, a dimostrazione della crescente risonanza del Premio, che riconferma il suo prestigio a livello nazionale ed internazionale.
Dopo un’intera giornata di iniziative culturali, iniziate alle ore 9.30, al Caffè delle Terme, con l’ormai tradizionale “Colazione con l’Autore”, un incontro diretto fra i vincitori ed il pubblico, alle ore 10,30, nella Sala Belle Epoque del Grand Hotel Nuove Terme, Carlo Sburlati ha introdotto l’incontro dibattito con la stampa ed i lettori, presenti i vincitori Luciano Mecacci, Gianpaolo Romanato, Giancristiano Desiderio, Vasken Berberian e diversi omponenti della Giuria dell’Acqui Storia.
Alle 17,15, il clou della giornata con la cerimonia di premiazione del 47° Premio Acqui Storia, condotta da Franco Di Mare e Antonia Varini, rispettivamente conduttore e inviata di “Uno Mattina” sul primo canale televisivo nazionale.
La cerimonia si è svolta alla presenza di un’eccezionale parterre di storici, giornalisti, fotografi e inviati speciali delle più importanti reti televisive non solo nazionali, Autorità civili e militari, parlamentari, diplomatici e tanta mondanità.
Luciano Mecacci, premiato dal Vice Ministro alle Infrastrutture ed i Trasporti del governo Renzi Sen. Riccardo Nencini, con il volume La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile, Adelphi e Gianpaolo Romanato, con il volume Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo, Lindau si sono aggiudicati ex aequo il premio da 6500 euro nella sezione storico scientifica.
Con il volume La Ghirlanda fiorentina e la morte di Giovanni Gentile Mecacci ricostruisce la vicenda dell’uccisione di Giovanni Gentile muovendo dall’ ampia letteratura esistente, sottolineando da un lato il ruolo degli ambienti culturali comunisti e azionisti nella vicenda, dall’altro offrendo al lettore una meticolosa e dettagliata ricostruzione dell’attentato, mettendo in evidenza i punti ancora oscuri e risolvendo diversi aspetti relativi alla meccanica dell’evento.
Gianpaolo Romanato, professore di storia contemporanea all’Università di Padova e collaboratore de L’Osservatore Romano” e “Avvenire”, nella sua opera Pio X. Alle origini del cattolicesimo contemporaneo, ricostruisce con rigore metodologico e acume critico la figura e l’età di Papa Pio X, con attenzione per l’azione di ammodernamento della Chiesa Cattolica svolta nell’ottica del suo ruolo universale, per la complessa vicenda del modernismo e per l’ingresso dei cattolici nella vita politica italiana.
Giancristiano Desiderio, premiato nella sezione storico-divulgativa con il volume Vita intellettuale e affettiva di Benedetto Croce, ci dà una biografia organica e completa del filosofo della verità e della libertà, dimostrando come il pensiero crociano nasca anzitutto dall’esigenza di “addomesticare” l’angoscia che ha sempre attanagliato il suo autore, e quindi dal bisogno di risolvere i dubbi e i problemi che via via si presentano nell’esistenza degli individui e nella storia della società, conformemente a una concezione seria, anzi tragica, della vita, che va difesa
dall’imbarbarimento mediante un’assidua vigilanza critica e una permanente educazione alla libertà.
Vasken Berberian, romanziere e regista, con la sua opera Sotto un cielo indifferente, si propone come una delle voci più forti e autentiche della letteratura in Italia. Quello degli Armeni è un olocausto dimenticato. La persecuzione, la dispersione e la frantumazione di questo popolo libero e generoso sono state in gran parte consegnate all’oblio. Berberian resuscita questa vicenda con partecipe emozione, da armeno padrone di diverse lingue, tra cui l’italiano, comunque compiutamente partecipe dell’identità euroasiatica del suo popolo, rivelandosi capace di interpretare il senso profondo di una storia e di filtrarla in maniera romanzesca, intrecciando i sofferti destini di una famiglia con una strategia espressiva che pare resuscitare i canoni della tragedia cassica.
Il Premio speciale “Alla Carriera”, con la medaglia Presidenziale, assegnata al Premio dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è stato conferito a Roberto Vivarelli. Storico di chiarissima fama, docente all’università di Siena e di Firenze dal 1972 e poi alla Scuola Normale di Pisa, ha scritto opere fondamentali, tra le quali spiccano i tre volumi Storia delle origini del fascismo, frutto di quasi mezzo secolo di lavoro (1967-2012), I caratteri dell’età contemporanea, Italia 1861 e un’opera memoriale, La fine di una stagione. 1943-1945 (ed. 2000).
A seguito della sua recente ed improvvisa scomparsa, a pochi mesi dal conferimento del riconoscimento da parte della Giuria, il Premio Acqui Storia ha voluto rendere onore al professor Vivarelli ricordandolo quale storico rigoroso e di esemplare onestà intellettuale, Maestro di storiografia e di dirittura civile. Il premio è stato ritirato dal figlio Niccolò Vivarelli.
Il premio La Storia in TV 2014, inserito per la prima volta nei palmares dell’Acqui Storia nel 2003 e giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, ha voluto rendere un significativo omaggio al musical “MAGAZZINO 18”, realizzato dalla Rai sede Regionale per il Friuli Venezia Giulia e andato in onda sulla rete ammiraglia della televisione pubblica italiana, e al suo interprete ed autore Simone Cristicchi.
Il riconoscimento a Simone Cristicchi, cantautore, scrittore, attore teatrale, autore e interprete di monologhi, premia un artista originale e un uomo coerente. Cristicchi ha emozionato il pubblico con un intenso monologo tratto da questa opera teatrale, cantando in diretta con la sua chitarra, il leitmotiv di questo struggente musical ed ha strappato una vera e propria ovazione da parte del numerosissimo pubblico presente in sala.
Il riconoscimento speciale “Testimone del Tempo 2014” ha premiato quattro figure di straordinario rilievo nel panorama culturale e artistico contemporaneo: Livio Berruti, Enrico Vanzina, Lorella Cuccarini e Mario Orfeo .
Livio Berruti campione olimpico, ha inciso in modo indelebile il suo nome nella gloria dello sport mondiale dal 1960, quando vinse alle XVII Olimpiadi di Roma, in una gara entrata nel mito, i 200 metri piani. Si è distinto come modello di tecnica ed eleganza per la corsa veloce nella gara più seguita in tutto il mondo, segnando una tappa importante nella storia dello sport italiano.
Ha confermato in seguito il grande merito di essersi dimostrato significativo interprete del proprio tempo anche come personaggio dal grande carisma, stile, probità ed autorevolezza nella vita professionale, una volta abbandonati i campi di atletica.
Enrico Vanzina debutta come sceneggiatore nel 1976, e da allora la sua carriera è coronata da continui successi. Insieme al fratello Carlo, regista, Enrico si dimostra in grado di attraversare i più svariati generi cinematografici; ha scritto e sceneggiato decine di film con alcuni dei più famosi registi italiani.
Siamo di fronte ad un cinema a dichiarata vocazione nazionalpopolare, ma al tempo stesso attento ad una confezione accurata, con personaggi che hanno un carattere e con un intreccio ben costruito nel suo sviluppo narrativo.
Enrico Vanzina, intellettuale raffinato e felice umorista, collaboratore di molte testate prestigiose dal Corriere della Sera al Messaggero, nel suo libro “Una famiglia italiana ”edito da Mondadori, ci ha lasciato un vivido, sincero e stimolante spaccato della vita culturale e cinematografica italiana degli ultimi sessant’anni.
Lorella Cuccarini “la più amata dagli Italiani”, come recitava la pubblicità televisiva di una celebre azienda, è stata fra le più applaudite dal pubblico e dai numerosi giornalisti presenti. Lorella è entrata nelle nostre case attraverso la tv come se fosse un’amica capace di intrattenerci con la sua naturale freschezza. Ci siamo abituati a lei, alla grande ballerina, alla conduttrice televisiva, radiofonica, alla cantante, alla showgirl, all’attrice cinematografica come a una persona di famiglia che diventa in qualche modo insostituibile. Bella e brava, Lorella Cuccarini ha rivelato sui palcoscenici più prestigiosi della danza sia classica che moderna, sia in trasmissioni Rai che a Mediaset una brillante versatilità ed un eccezionale talento artistico. A questo si aggiunge un carattere di ferro, che le ha consentito di fronteggiare momenti difficili con la grinta di una vera professionista che non si arrende, si mette in gioco e rilancia. Qualità rara che va riconosciuta anche alla Lorella privata, sposa e madre di quattro figli.
Mario Orfeo, direttore del Tg1, primo telegiornale in Italia e in Europa per indice di ascolti e classificato nei più elevati livelli qualitativi, di recente ha guidato un complesso processo di innovazione tecnologica con il quale è stata completamente digitalizzata l’ammiraglia della Rai.
Dopo una lunga esperienza professionale a “La Repubblica”, Mario Orfeo, giovanissimo ha assunto la direzione del Mattino, il più diffuso quotidiano del Sud Italia. Nel 2009 ha assunto la direzione del Tg2-Rai e successivamente del Messaggero la più importante testata della capitale, oltre che tra i primi giornali italiani.
Le sue direzioni hanno ottenuto ampi riconoscimenti per il rigore, il gusto della notizia, lo spessore culturale dei suoi prodotti editoriali. Doti che ne fanno tra i più accreditati direttori dell’ultima generazione.
“Il numero delle opere partecipanti al concorso quest’anno è stato di 189 a fronte di una media di circa 25 – 30 delle prime quaranta edizioni,record assoluto di scrittori e case editrici di tutti i 47 anni di vita del nostro Premio dalla fondazione nel 1968”e lo ha reso un premio veramente libero, autorevole, refrattario ed impermeabile al pensiero unico – ha rimarcato il Responsabile Esecutivo del Premio Carlo Sburlati, artefice in questi ultimi anni di uno spettacolare rilancio scientifico, culturale, mediatico e mondano del Premio, come evidenziato dai maggiori quotidiani italiani e raccontato in quasi tutti i telegiornali nazionali.
Sburlati, che è anche Responsabile Esecutivo dell’altro Premio internazionale “AcquiAmbiente” ha ricordato che la cerimonia conclusiva di quello che è il più importante Premio ambientale italiano si svolgerà nel giugno 2015, in concomitanza con l’Expo milanese, nell’incantevole location dell’Acropoli delle Arti di Villa Ottolenghi, a due chilometri dal centro cittadino.