In merito all’appello sulla donazione di sangue per le zone terremotate, il gruppo Fidas di Canelli si è subito attivato con i competenti organi regionali – ci dice il presidente Mauro Ferro – i quali hanno sottolineato come le sacche per la zona terremotata fossero ampiamente disponibili e messe a disposizione dei centri interessati in modo immediato.
Al tempo stesso il direttore tecnico di Fidas Piemonte dottor Roberto Albiani spiega perché è meglio programmare le donazioni su un lungo periodo. In casi come quello del sisma che ha colpito nei giorni scorsi il centro Italia c’è il rischio che le donazioni “concentrate in un unico momento diventino sì una risorsa, ma anche difficile da gestire e provocare un buco di donazioni in un secondo momento in cui ne servirebbero per il normale approvvigionamento”. In ogni caso il Centro Nazionale Sangue garantisce l’afflusso di plasma e derivati nelle zone colpite, grazie alle scorte presenti.
Dai social rimbalzano gli appelli a donare sangue. Ma quale è il corretto comportamento da tenere in emergenze come quella che si è verificata? La corsa a donare subito è davvero utile?
“Come prima cosa va ricordato – dice il dott. Albiani – il recente piano nazionale sangue prevede che, in occasione di grandi emergenze, come quella di questi giorni, ci sia un coordinamento che ha al suo vertice il Centro Nazionale Sangue che valuta le necessità trasfusionali e attiva una rete che allerta le strutture regionali di coordinamento e di qui le associazioni e i centri trasfusionali che contattano i donatori con chiamate programmate o prelievi calendarizzati durante l’anno.
In questo modo si garantisce l’afflusso di sangue in modo continuativo”.
Quando accadono eventi come questi la spinta emotiva a donare subito è fortissima, ma non bisogna dimenticare che la necessità di sangue ed emoderivati continua anche nei giorni e nei mesi successivi e che ogni giorno in Italia vengono fatte più di 8000 trasfusioni.
Adesso la nostra regione, il Piemonte, – comunica la Banca del Sangue di Torino- ha un gravissima carenza di sangue gruppo 0 , pertanto invitiamo tutti i donatori già tesserati e non, in modo particolare appartenenti a questo gruppo, e che sono disponibili a recarsi a donare per “rimpinguare” la nostra scorta non solo per uso locale ma anche per eventuali necessità in altre regioni italiani come nel caso del terremoto nel centro Italia e per garantire l’autonomia nazionale non solo in questo preciso momento ma durante tutto l’anno in modo tale da affrontare nel migliore dei modi le varie necessità ed urgenze.
Chi desidera donare può rivolgersi alla sede Fidas di Canelli o dei paesi limitrofi per tutte le informazioni e di recarsi a donare sangue nelle date già calendarizzate dai vari gruppi locali. A Canelli l’appuntamento sarà per sabato 3 settembre con orario 8,30-12 nella sede Fidas di via Robino 131.