Fausto Fogliati, capo gruppo di ‘Canelli Futura’ nel Comune di Canelli, sabato 13 febbraio, ha presentato, non a caso, nella sede del Pd provinciale ad Asti, la sua candidatura del Pd per la riconferma della presidente della Regione, Mercedes Bresso.
Erano presenti: Giovanni Miglietta (già presidente Acli Asti nonché attuale segretario Pd Asti); Giorgio Ferrero (già presidente Coldiretti Piemonte); Sen. Arch. Giovanni Saracco del Pds; Sen Oddino Bo, fondatore e direttore de Il Contadino Astigiano; Francesco Porcellana (già consigliere Regionale per la Margherita dal 2000 al 2005, esponente di spicco della Dc astigiana di Giovanni Goria); il dietologo Giorgio Calabrese (presidente nazionale Onav); Antonio Sutera (rappresentante astigiano della corrente sostenitrice di Rosy Bindi); On. Massimo Fiorio, (deputato Pd, segretario della Commissione Agricoltura e fondatore dell’Associazione Culturale Melania – La Città del Dialogo); Maria Ferlisi, (componente commissione Affari Sociali del Comune di Asti, già assessore con il sindaco Vittorio Voglino).
Molti gli amministratori locali presenti (altri hanno fatto giungere messaggi di augurio e disponibilità a collaborare alla campagna elettorale): sindaco di Scurzolengo, Giovanna Beccuti, sindaco di Cerro Tanaro, Mauro Malaga; Paolo Volpe, capogruppo di minoranza in comune di Villafranca; Luciano Sutera, consigliere provinciale per il Pd; Mauro Oddone, coordinatore del circolo Pd di Nizza Monferrato; Alberto Grande, coordinatore del ciroclo Pd di Asti; Roberto Cavallo, Mariella Sacco, fra gli organizzatori della campagna elettorale del Gruppo Fogliati.
Linee traccianti del discorso
“La scelta della sede del comitato elettorale presso la sede del partito non è stata casuale: segno chiaro di identità ed appartenenza e dichiarazione di impegno futuro in questo ambito politico, senza strabismi, ambiguità, tentennamenti.
Sono il candidato di Asti del Partito Democratico per la riconferma della presidente Mercedes Bresso.
Il mio comitato lavorerà in questa sede, come già in passato per le elezioni provinciali, per le amministrative e le elezioni politiche del 2008.
È un comitato che nasce non da queste elezioni ma da anni è al centro della vita del PD astigiano.
Ha un tratto saliente: è un gruppo di persone che ha posto al centro della propria attività la vicinanza e l’ascolto dei propri elettori per tradurre poi in azione amministrativa i pensieri e le richieste degli stessi. È una capacità del centrosinistra da sempre, tradizione dei partiti di provenienza.
Necessità che il PD dia una chiaro segno in questa direzione: è un partito ampio, per idee e contenuti, capace di amministrare, popolare e diffuso su tutto il territorio.
Vuole essere un segno chiaro agli elettori: mai come in questo caso è necessario rivendicare con serenità ed orgoglio l’appartenenza a questo Partito.
L’appartenenza a quel mondo di valori politici mai come in questo periodo è ragione di per sé sufficiente per segnare una distanza da quello spettacolo che quotidianamente ci viene propinato, da nani e le molte ballerine che condizionano la politica e vecchi vizi di un’epoca che pareva lontana.
È necessario anche per segnare una distanza da quell’immobilismo dei governi di centrodestra che segnano la nostra Provincia, del Comune del capoluogo, di molti dei comuni dell’astigiano amministrati dal cdx.
È necessario reagire ad una Lega che pensa al federalismo, ma che non ci ha ancora spiegato cos’è, come funziona e quali sono i benefici reali e non detti a parole di questo federalismo.
Ad una Lega che parla di federalismo ma lo fa seduta comodamente a Roma da quasi 20 anni.
Ad una Lega che pensa al Piemonte ad una succursale del lombardo veneto come dice Bossi.
Ma qui siamo in Piemonte, non in Padania, e non adoriamo il dio eridanio, padre del fiume Po. Qui abbiamo bisogno di tute blu, di lavoro, non di camice verdi.
Mi candido nel PD Perché non penso che il futuro dei miei figli possa essere costruito dalla Lega e da Cota presidente della Regione. E mi candido ad Asti perché la nostra provincia, tutto il territorio che la compone, abbia maggior dignità e rilevanza anche politica: è una provincia che ha affronta la crisi vedendo le fabbriche chiudere una dopo l’altra, così come gli esercizio commerciali, con i nostri agricoltori che non hanno più la garanzia di un reddito minimo e i nostri pensionati che vedono ridotto in modo drastico il loro potere di spesa.
Abbiamo bisogno che l’amministrazione Bresso continui nella sua opera: continui il lavoro sulla Sanità in Valle Belbo, con gli investimenti sul Polo delle Innovazioni, con il sostegno ai soggetti colpiti dalla crisi (integrazione dei redditi dei cassaintegrati), con gli investimenti per tenere aperte le nostre scuole nonostante le riforme, specie quelle più piccole, dei nostri comuni. Potrà ancora occuparsi di energie alternative, puntando all’autosufficienza e al ridotto impatto ambientale del consumo energetico.
Potrà fare decisamente di più e meglio per la nostra agricoltura, un settore sottovalutato ma che può essere un settore che darà lavoro e reddito a chi fa questa scelta, integrando con il recupero e la tutela del territorio, le produzioni di eccellenza agroalimentare ed il turismo.
Per questo, per il programma che ha scritto questa compagine di governo della regione che si ripropone con la Bresso, mi pare il migliore che si possa prospettare per il nostro futuro.
Vorrei contribuire a costruirlo come consigliere regionale del PD.”