Non si hanno ancora notizie certe del giovane canellese Massimo Boncore, 32 anni, dipendente del Ministero del Lavoro (presso la sede di Asti), scomparso dal 12 gennaio scorso, dalla casa in via Ungaretti con cui viveva con i genitori Pinuccia e Salvatore.
Il fratello Carmelo, ‘Melo’ per gli amici, ha ripreso le ricerche del fratello minore, lunedì mattina 7 marzo, partendo dalla stazione di Nizza Monferrato, perché le segnalazioni, se pure piuttosto vaghe, che sono pervenute negli ultimi due-tre giorni, ne avrebbero confermato la presenza nell’Astigiano.
Tra gli ultimi avvistamenti, quello di giovedì mattina 3 marzo, verso le ore 11.15, da parte di alcuni volontari di turno presso il banchetto APRI dell’associazione non vedenti all’interno dell’ospedale di Asti. Secondo questi ultimi, Massimo non riconosciuto immediatamente avrebbe versato un’offerta di 50 euro a favore dell’associazione e poi se ne sarebbe andato al piano sottostante per risalire poco dopo, passando nuovamente davanti al banchetto dell’APRI, dove si sarebbe ancora fermato accettando un gadget offerto dai volontari.
Infine sarebbe stato visto, sabato 5 marzo, alle ore 13, da una coppia nella zona del Castello di Montegrosso. Indossava jeans e giacca blu scuro e aveva con sé un trolley blu mare.
La coppia, quando si è resa conto di chi si trattasse, ha cercato di raggiungerlo in auto ma lo ha perso di vista. Al pomeriggio del giorno dopo, verso le ore 17.30, è riuscita a contattare telefonicamente il fratello Carmelo che, subito si è recato a Montegrosso per cercarlo in lungo e in largo fino alle ore 20 circa. Questo ultimo avvistamento è stato interpretato dai familiari come un suo tentativo, forse inconsapevole, di riavvicinamento e ritorno a casa.
Non ha prodotto invece nessun risultato la battuta di ricerca condotta, sabato mattina 5 marzo, da una dozzina di volontari del gruppo di Protezione Civile di Canelli, guidato da Franco Bianco, dai carabinieri e dai tanti amici.
In un primo momento era in programma una battuta lungo le rive canellesi del torrente Belbo, poi il piano era stato cambiato per seguire la segnalazione di una giovane avvocatessa di Asti, collega di praticantato dello scomparso, che lo avrebbe incrociato, giovedì della settimana precedente, verso le ore 14.10, ad Asti, nei pressi del noto Caffè Cocchi, precisamente vicino ad un’edicola di giornali, a poca distanza dal suo posto di lavoro (presso il Ministero del Lavoro).
In gruppi di 4-5 volontari, in borghese, hanno perlustrato il centro cittadino, girando nei locali pubblici (bar, ristoranti e negozi) per raccogliere notizie e per affiggere la locandina con la foto del giovane (riprodotta in alto) apparsa anche in varie zone di Canelli, dove Massimo è appunto residente.
Continua il tam-tam via delle e-mail con la locandina di Massimo e il riferimento alla trasmissione “Chi l’ha visto?” (tel. 06.8262) che tornerà a parlare, più ampiamente, di lui, nella puntata di mercoledì 9 marzo.
E si moltiplicano i post lasciati sulla sua pagina di Facebook, dove sono ancora visibili gli auguri di compleanno lasciati il 12 gennaio scorso ( lo stesso giorno della scomparsa) da parte di tantissimi amici.
In attesa della puntata di Chi l’ha visto del prossimo mercoledì 9 marzo, in cui si tornerà a parlare della scomparsa di Massimo, a nome anche dei familiari, il fratello Carmelo chiede a conoscenti, parenti e amici, di pregare tantissimo per Massimo, come atto di carità. E rinnova l’invito a segnalare qualsiasi fatto riguardante il caso al suo numero di cellulare: 392.6197370.